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  • Sette figli, diciassette nipoti e tredici pronipoti: Poggio Sannita piange Z’Virginio

    «Con grande tristezza e profondamente commossi, a Poggio Sannita abbiamo appreso della
    scomparsa in Canada del carissimo Virginio Ricci (nato a Poggio Sannita il 29/10/1929)».

    A darne notizia è Tonino Palomba, amministratore locale, già sindaco di Poggio Sannita, oggi consigliere comunale di opposizione. «Z’ Virginio, come familiarmente lo chiamavamo tutti, era una persona buona, generosa, onesta e di grandissima umanità. -continua Palomba – Un galantuomo insomma. Legatissimo agli affetti della sua straordinaria famiglia, in particolare alla donna di tutta la vita, za’ Amelia Ingratta di Villacanale, Agnone, amatissima moglie che oggi ne piange la scomparsa insieme ai loro 7 figli, ai 17 nipoti ed ai 13 pronipoti. E’ stato un grande lavoratore, innovatore e imprenditore di successo nel settore ortofrutticolo, con la sua greenhouse, enorme, moderna e remunerativa serra nella quale ha costruito la sua fortuna. Una vita costellata, però, da enormi sacrifici e dal dolore della perdita di una figlia in tenerissima età. Una vita in cui è riuscito ad affermarsi ritagliandosi uno spazio di tutto rispetto nella comunità canadese di Leamington (Ontario), dove emigrò nel 1954, dalla nativa Poggio Sannita.

    Si può ben dire che Virginio è stato un grande e illuminato patriarca, non solo per la sua incredibile famiglia, che ha visto crescere e sistemarsi (come diciamo dalle nostre parti); il figlio Nino Ricci è un professore e scrittore affermato, dal cui romanzo “La Vita dei Santi” è stata tratta la fiction televisiva “La terra del ritorno” (2004) con Sophia Loren e Sabrina Ferilli. Ma vero patriarca lo è stato, soprattutto, per la vasta presenza di emigrati poggesi, di Villa Canale e Agnone che hanno trovato in lui un punto di riferimento, un uomo affidabile e una guida sicura cui affidarsi
    alla ricerca di un futuro migliore nel Nuovo Mondo.

    Pur non avendo titoli di studio oltre la quinta elementare, con il suo intelletto intuitivo e brillante e con la sua forza di volontà che non si arrendeva di fronte a niente, ha saputo raccontare l’affascinante romanzo della sua vita, in un libro di oltre 450 pagine: “La storia della mia vita“, ancora inedito. Per questo, per l’amicizia e l’affetto di cui mi hai onorato, per il tuo esempio, le tue parole, i tuoi consigli e tanto altro ancora, ti ringrazio di cuore.
    Se posso dire, hai voluto attendere l’arrivo di Papa Francesco (in questi giorni nella tua terra di adozione) affinché ti guidasse alle porte del Cielo, da cui sono sicuro continuerai ad assistere con l’amore di sempre za’ Amelia, i tuoi figli, tutta la tua splendida famiglia e con affetto e benevolenza anche tutti noi, che già sentiamo l’enorme vuoto della tua assenza. Un bacio grande e il mio più profondo cordoglio alla carissima za’ Amelia. Tanta affettuosa vicinanza e un abbraccio ai figli. Le mie più sentite condoglianze ai familiari tutti, in Canada ed in Italia. Ciao z’ Virginio, RIP».

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