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  • Settimana santa, niente medico sulle ambulanze del 118. Paglione invita alla rivolta popolare

    Mentre i turisti della politica – copyright di Andrea Greco – in vista delle regionali iniziano il loro tour ad Agnone, il 118 dell’ospedale si appresta a vivere una settimana santa di Passione a causa della carenza di personale medico. Notizia dell’ultima ora vedrà la postazione sguarnita di medico durante la notte per diversi giorni. Il tutto accade mentre la cittadina altomolisana sta per accogliere migliaia di vacanzieri probabilmente all’oscuro di quanto sta per accadere. Ma non è tutto, perché problemi di turnazione sarebbero segnalati anche al Pronto soccorso dove i camici bianchi continuano ad assicurare il servizio con orari massacranti. A tal proposito il consigliere regionale dl M5S, nei giorni scorsi, si è recato all’Asrem per chiedere l’invio di nuovi medici all’ospedale ‘Caracciolo’. Intanto nella giornata di ieri ad intervenire sull questione del 118, il sindaco di Capracotta, Candido Paglione che invita la popolazione alla sommossa.

    Paglione con Greco (M5S)

    “Ci mancava la postazione del 118 senza medico durante la notte. Cos’altro deve accadere ad Agnone e in tutto l’Alto Molise per scuotere le coscienze e mettere in moto una rivolta popolare? – chiede il presidente dell’Uncem Molise -. Davvero la misura è colma e non possiamo più restare zitti, perché non è soltanto in gioco il diritto alla salute dei nostri concittadini, ma c’è il rischio, per tutti, di morire da sciocchi. La carenza dei medici non può in alcun modo giustificare l’improvvisazione e la totale disorganizzazione nel gestire quel che resta della sanità pubblica nella nostra Regione. Sia chiaro: tutte le postazioni del servizio di Emergenza-Urgenza devono avere il medico – rimarca Paglione – figuriamoci quella di Agnone che opera nel territorio montano per eccellenza e nell’area più interna del Molise. Quanto sta accadendo, purtroppo, è la certificazione del fallimento totale della sanità molisana. Non è più il tempo delle mediazioni e delle rassicurazioni verbali che, evidentemente, sanno tanto di presa in giro. Occorre, invece, uno scatto d’orgoglio da parte di tutti – istituzioni locali e popolazioni – per pretendere la piena e duratura esigibilità del diritto alla salute” conclude.

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