Sicurezza nel Vastese, il prefetto consiglia: «Chiudete le finestre».
E ci voleva un prefetto per dire una cosa del genere?
Dall’incontro interforze di Palmoli non emerge nulla di concreto. Come previsto le solite chiacchiere e il territorio montano resta abbandonato, in balìa di ladri e delinquenti. Eppure la soluzione sarebbe semplice, ed è indicata dai Vigili del fuoco.
Non avevamo dubbi e infatti non siamo stati presenti all’incontro interforze a Palmoli sulla sicurezza. Un altro incontro inutile, inconcludente. L’ennesimo. E così è stato. Basta leggere i resoconti giornalistici o meglio ancora ascoltare direttamente le parole del Prefetto di Chieti, Antonio Corona, rese ai microfoni della web tv di Zonalocale.
Un alto funzionario dello Stato, rappresentante del Governo sul territorio, che alla domanda di sicurezza dei cittadini risponde delle colossali banalità come appunto «chiudete porte e finestre».
A quell’incontro erano presenti anche Questore, colonnello comandante dei Carabinieri, ufficiali di Finanza e Forestale. Gente che fa bene il proprio lavoro. Peccato però che gli uomini, gli agenti, quelli operativi, poliziotti, carabinieri, finanzieri, forestali, sul territorio non si vedano mai. Stiamo parlando, ovviamente, dell’entroterra montano, fatta eccezione per i soli carabinieri ovviamente.
Perché, ad esempio, un cittadino di Vasto ha a disposizione, a tutela della sua sicurezza, polizia, polizia stradale, forestale, finanza, carabinieri, guardia costiera e polizia municipale armata, mentre un cittadino di Fraine non ha nemmeno due carabinieri perché la provinciale che collega l’abitato con Castiglione Messer Marino, sede della stazione dell’Arma, non c’è più a causa di una frana?
Diciamocelo chiaramente: nei piccoli centri montani del Vastese l’unica presenza dello Stato è garantita da pochi carabinieri che, spesso senza mezzi e con carenze di organico, fanno il possibile, in un territorio difficile, malamente collegato e sostanzialmente dimenticato da tutte le altre istituzioni. C’è solo l’Arma, questo è. Che con pochi uomini fa quello che può.
A pochi passi dal confine però, ad Agnone, ad esempio, c’è di tutto: Carabinieri, Polizia stradale, Forestale.
La domanda è semplice, la stessa che avremmo voluto fare magari al Prefetto Corona: perché quegli agenti in servizio ad Agnone non possono, per nessun, motivo, valicare il confine tra Abruzzo e Molise?
Perché, ad esempio, i Vigili del fuoco del distaccamento di Agnone corrono, in caso di emergenza, ovunque ci sia bisogno, fregandosene di quel confine regionale come è giusto che debba essere?
Siamo nel mondo globalizzato, nell’Europa senza confini, però una pattuglia della Polizia di Agnone non può intervenire, magari di notte, a Castiglione Messer Marino, dieci chilometri più in là, perché qualche fine politico ha stabilito che l’Abruzzo e il Molise fossero due Regioni diverse.
Perché quello che fanno i Vigili del fuoco, che non finiremo mai di ringraziare, non possono farlo anche i Carabinieri o la Polizia o la Forestale o la Finanza?
O forse i Vigili del fuoco sono a “statuto speciale”?
A queste domande deve rispondere il prefetto di Chieti, rappresentate del Governo in terra, non dire banalità in favore di telecamera.
Cancelliamo, almeno di fatto, il confine tra Abruzzo e Molise: lascino liberi i rappresentanti delle Forze dell’ordine di Agnone di poter intervenire anche in Alto Vastese. Questa sarebbe una risposta seria e concreta alla domanda di sicurezza che arriva dai piccoli centri montani. Il resto sono solo chiacchiere. Anche banali.
Francesco Bottone
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