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  • Soccorso tecnico, De Santis: «Con il ponte Sente aperto dimezzati i tempi di intervento»

    Mentre si discute, negli ambienti della politica locale, sull’opportunità di reperire prima e investire poi gli ormai famosi quaranta milioni di euro per la messa in sicurezza e la riapertura al traffico del viadotto “Longo” sul Sente, un altro episodio di cronaca, registrato nel vicino Alto Vastese, rilancia la necessità di far tornare transitabile quella importante struttura di collegamento viario tra le due regioni. E ad intervenire nell’agone politico, sollecitando ancora una volta la riapertura al traffico del ponte Sente, è l’unico candidato sindaco di Castelguidone, piccolo centro nell’Alto Vastese appunto, che “dipende” in qualche misura da Agnone e dai suoi servizi anche in termini di primo soccorso e soccorso tecnico urgente.

    «Abbiamo approfondito, come si conviene a chi si propone ad amministrare con la coscienza del buon padre di famiglia, la questione dell’incendio alla discarica dei giorni scorsi» dichiara alla nostra redazione Guglielmo De Santis, candidato sindaco della lista “Rinascita Italia“. «La questione è più grave e complessa di ciò che sembra. – continua De Santis – Due i gravi problemi che saltano subito all’attenzione: la non avvenuta bonifica del sito, e su questo argomento torneremo in seguito nelle sedi appropriate, ed il ritardo degli interventi di soccorso. Ciò chiaramente non per colpa dei Vigili del fuoco del distaccamento di Vasto e Gissi, ma per colpa esclusiva delle vie di collegamento che sono pessime e, come nel caso del viadotto Sente, interdette al traffico, anche ai mezzi di servizio e di soccorso».

    L’incendio alla discarica di Castelguidone ha messo in evidenza, ancora una volta, la difficoltà per i mezzi di soccorso di raggiungere in tempi ragionevoli il territorio dell’entroterra montano. Dalla richiesta di intervento, con la quale è stato segnalato il rogo, infatti, i Vigili del fuoco partiti da Vasto hanno impiegato più di un’ora per prestare quello che in teoria dovrebbe essere un soccorso tecnico urgente da assicurare nel minor tempo possibile, entro i trenta minuti secondo le normative vigenti. Con il ponte Sente aperto e transitabile i Vigili del fuoco del distaccamento di Agnone, ad esempio, avrebbero impiegato la metà del tempo rispetto ai colleghi del Chietino per raggiungere la zona interessata dalle fiamme.

    «Vi è in progetto la riapertura del ponte Sente, che chiaramente deve essere non un’opera a sé stante, bensì inserita in un progetto di collegamenti ben più ampio ed articolato. – riprende il candidato sindaco di Castelguidone, citando la proposta lanciata proprio su queste colonne dal consigliere provinciale Vincenzo Scarano – In effetti quaranta milioni spesi per il solo ponte non avrebbero senso alcuno. Ipotizziamo che nell’incendio fossero state coinvolte delle civili abitazioni; per caso la vita di un uomo vale meno di quaranta milioni?».

    Il presidente Ricci e il consigliere provinciale Scarano

    Proprio nei giorni scorsi il consigliere provinciale Vincenzo Scarano aveva “giustificato” la spesa di quaranta milioni di euro per il ponte Sente inserendola, intelligentemente, in un progetto più ampio e strategico di collegamenti viaria: un tunnel sotto Capracotta per permettere collegamenti veloci tra le aree montane del Molise, dell’Abruzzo e fino al Beneventano. Un progetto, o forse solo un’idea al momento, che è stato tuttavia attenzionato dai tecnici dell’Anas intervenuti nei giorni scorsi presso la sala del consiglio della Provincia di Isernia.

    «Alla luce di ciò – aggiunge in chiusura De Santis – ci adopereremo con tutte le nostre forze perché sia riaperto al più presto il ponte Sente e che l’opera di collegamento sia immediatamente cantierizzata. Per noi non esistono comuni di serie A e comuni di serie B; Castelguidone o Chiauci o un qualsiasi altro Comune vale quanto Roma capitale. Questi disagi, diffusi purtroppo in tutta Italia, contribuiscono anche allo spopolamento dei nostri meravigliosi borghi».

    Francesco Bottone

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