• News
  • Stati generali delle Aree protette italiane: confronto a tutto campo tra gli attori del settore

    Il 17 e 18 dicembre, nella sede della Biblioteca Nazionale di Roma, si svolgeranno gli “Stati Generali delle Aree protette italiane”. A dieci anni di distanza dall’ultima occasione di confronto generale, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in collaborazione con Federparchi-Europarc Italia, organizza una due giorni che vedrà la presenza, insieme al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, e al Sottosegretario Claudio Barbaro, delegato alle aree protette, anche i Ministri Nello Musumeci, Alessandro Giuli e Daniela Santanchè, il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Patrizio La Pietra, i rappresentanti delle 79  organizzazioni ambientaliste invitate al confronto, i presidenti degli enti parco e della aree marine protette, rappresentanti di enti locali, del mondo della ricerca e delle università, dei corpi militari impegnati nella tutela dell’ambiente, e un confronto tra esponenti di tutti i partiti politici, di governo e opposizione.

    L’Italia è il Paese europeo con la maggiore varietà di specie viventi e tra i Paesi con più biodiversità del mondo, pur rappresentando, territorialmente, una percentuale fra lo 0,2 e lo 0,5% del pianeta. In Italia si contano circa 1049 aree protette: 24 Parchi nazionali; 30 Aree Marine Protette (il santuario Pelagos e 2 parchi sommersi); 149 Riserve naturali statali; 149 Parchi regionali; 450 Riserve regionali; 5 Parchi geominerari. A questi vanno aggiunte altre aree protette nazionali e regionali, i siti Natura 2000, i siti Ramsar, le riserve MAB UNESCO, le zone ZSC. Le aree protette coinvolgono il 31% di tutti i piccoli comuni italiani (parliamo di un’estensione di ettari terra di 3.303.559 e di ettari mare di 2.867.524), dunque sono fondamentali come propulsori dello sviluppo sostenibile, come preziosa risorsa per l’eco turismo, l’agricoltura bio, la pesca sostenibile, dunque anche per l’economia dei territori. 

    La necessità di aprire un confronto con i protagonisti del sistema delle aree naturali protette è quindi fortemente avvertita e condivisa dal MASE, sia per la necessità di “fare rete” sia per coinvolgere i soggetti protagonisti nei meccanismi di rinnovo della legge quadro 394/91, uno dei temi portanti sui quali è incentrato il dibattito degli Stati Generali.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento