Sveltina della Regione: sospese le indennità di rischio alla Guardia medica.
Il provvedimento è anche retroattivo, quindi i medici si vedranno costretti a rimborsare i pagamenti già intascati negli ultimi dieci anni. Si parla di cifre intorno ai sessantamila euro a medico.
La Regione Abruzzo ha pubblicato la DGR n. 398 con la quale ha deciso di “SOSPENDERE LA EROGAZIONE DELLA INDENNITÀ DI RISCHIO A DECORRERE DAL MESE DI AGOSTO 2017”, invitando i Direttori Generali delle ASL ad “AVVIARE PROCEDURE AMMINISTRATIVE DI RECUPERO NEI CONFRONTI DEI MEDICI DI CONTINUITA’ ASSISTENZIALE CHE HANNO PERCEPITO L’INDENNITA’…”.
«Tale delibera è stata frettolosamente emanata dalla Regione dopo aver ricevuto una richiesta di chiarimenti inviatale dalla Procura della Corte di Conti della Regione Abruzzo. – spiegano fonti sindacali di categoria – Con la menzionata richiesta di chiarimenti, tale Procura sostiene che la indennità di rischio costituirebbe una illegittima remunerazione percepita dai medici, poiché l’ACN del 2005 prevede la quota oraria come “omnicomprensiva”, e quindi tutte le indennità stabilite dall’AIR avrebbero dovuto remunerare soltanto ulteriori compiti e prestazioni aggiuntive.
Analoghe richieste di chiarimenti sono state inoltrate anche ad amministratori delle Regioni Basilicata e Campania dai Procuratori delle locali Corti dei Conti».
La FIMMG sta già predisponendo tutte le iniziative sindacali e legali per opporsi a tale delibera, per ribadire che l’indennità di rischio «non è una indennità vuota, priva di significato, ma remunera i RISCHI REALI cui tutti i medici di Continuità Assistenziale sono sottoposti durante i propri turni. RISCHI che non sono uguali su tutto il territorio nazionale; RISCHI che, se le dotazioni e le strutture del SSN in Abruzzo funzionassero adeguatamente, sarebbero di gran lunga inferiori a quelli cui ciascuno di noi deve sottoporsi quotidianamente, per assolvere al proprio ruolo di protezione e tutela della salute della cittadinanza».
Le ASL nei prossimi giorni dovrebbero emanare le proprie delibere di recepimento e solo allora si potrà meglio comprendere come le ASL vorranno dare applicazione alla DGR n. 398.
«Nel frattempo, – spiegano i sindacati – la FIMMG comunicherà le azioni di protesta che verranno organizzate nonché le azioni legali che verranno promosse, per contrastare la menzionata DGR e le delibere che verranno emanate dalle ASL. Data l’importanza della questione, che sottopone tutti noi alla eventualità di dover restituire le somme percepite per la indennità di rischio degli ultimi 10 anni (importi che arrivano fino a 60.000,00 euro a medico), auspichiamo che la categoria resti tutta compatta, aderendo alle azioni di lotta sindacale che verranno organizzate, evitando soprattutto di promuovere azioni legali isolate e non coordinate con il resto della categoria».
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