“Nella nuova programmazione sanitaria 2016-2018 siamo chiamati ad applicare alcuni importanti punti del Decreto Lorenzin, ma certo non li applicheremo in maniera rigida”.
Lo ha affermato l’assessore alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, (a sinistra nella foto, ndr) intervenendo al Consiglio regionale straordinario sulla Sanità. “La nuova programmazione sanitaria 2016-2018 è molto più vasta e complessa del Decreto Lorenzin – ha spiegato Paolucci – e dovrà prevedere passaggi importanti sul territorio, con l’impegno che almeno la metà delle risorse messe a disposizione per il sistema sanitario debba essere speso sul territorio. Questa scelta – ha aggiunto – è dettata dal fatto che il fabbisogno di assistenza sanitaria è cambiato ed è destinato a cambiare ulteriormente in futuro, con una domanda concentrata soprattutto sugli anziani, sulle categorie più deboli, sui non autosufficienti. A questo si aggiunge la componente demografica con un rapporto di popolazione attiva/inattiva destinato a crescere soprattutto in Abruzzo e questo di traduce in una diminuzione delle risorse disponibili. Per questo – ha aggiunto Paolucci – la nuova programmazione dovrà mettere al centro il cittadino e dare al cittadino quelle risposte che si attende, con un necessario potenziamento dell’assistenza domiciliare”.
L’Assessore ha poi affrontato il nodo della premialità riferita agli anni 2102 e 2103 “ottenuta da questa Giunta regionale. A differenza della precedente – ha spiegato – noi abbiamo adempiuto agli obblighi legati alla compartecipazione e ai Punti nascita e questo ci ha permesso di avere risorse aggiuntive che in un primo momento erano state negate alla Regione per oltre 100 mln die euro. Quindi, non solo stiamo continuando l’opera di risanamento dei conti, ma abbiamo avuto assunto decisioni coraggiose che hanno liberato ulteriori risorse che stiamo utilizzando sulla rete di emergenza urgenza migliorando l’offerta ottenendo per la prima volta nella Regione l’adempienza piena per i LEA”. Sul fronte dell’offerta ospedaliera, Paolucci è stato altrettanto chiaro: “Una volta consolidata la sanità territoriale, fatta essenzialmente dall’azione dei medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta, dagli ospedali di comunità dall’offerta socio sanitaria, e la prevenzione, eleveremo l’offerta ospedaliera senza alcun taglio di posti letto; l’idea portante – ha concluso Paoluccii – è mettere al centro il cittadino e i suoi nuovi bisogni di assistenza”.