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  • Torna in edicola “l’Unità”, ma senza giornalisti: licenziati dal curatore fallimentare

    «Il 18 aprile – si legge nel comunicato stampa delle redattrici e dei redattori del quotidiano fondato da Antonio Gramsci l’Unità tornerà in edicola. Ma senza le giornaliste e i giornalisti che la storica testata della sinistra hanno difeso e fatto vivere anche negli anni bui e dolorosi della sua chiusura. In questo nuovo progetto editoriale noi, lavoratori dell’Unità licenziati nei giorni scorsi dal curatore fallimentare, semplicemente non esistiamo. Cancellati». Il direttore designato Piero Sansonetti, proseguono giornaliste e giornalisti, «dirigerà un giornale realizzato, sia nella parte cartacea che in quella online, dai redattori de Il Riformista. I giornalisti e i poligrafici dell’Unità non saranno della partita. Viene, infatti, ignorata una questione cruciale, sancita da sentenze che fanno giurisprudenza: la testata sono anche i suoi lavoratori. Un legame indissolubile. Il 18 aprile semplicemente Il Riformista cambierà nome e si chiamerà l’Unità. Questo è il progetto, sicuramente inedito».

    Accanto alle lavoratrici e ai lavoratori si schiera, l’Esecutivo dell’Ordine nazionale dei giornalisti unendosi alla Federazione nazionale della Stampa italiana. L’esecutivo, temendo una speculazione editoriale, esprime preoccupazione per come si sta svilluppando quella che poteva essere un’opportunità per recuperare una storica testata che con il suo patrimonio professionale ha contribuito alla democrazia e al pluralismo del nostro Paese. L’Ordine sarà al fianco dei colleghi per ogni iniziativa che il Cdr intenderà intraprendere a tutela dei colleghi, delle colleghe e dei poligrafici.

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