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  • Tra storia e attualità, il maestoso rito della Ndocciata torna ad illuminare il Molise

    Cinque contrade, mille ndocce, seicento tra portatori e figuranti, migliaia gli spettatori in arrivo da tutta Italia e dall’estero. Sono alcuni dei numeri della Ndocciata dell’Immacolata Concezione che vedrà la presenza del ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano e per la prima volta aprirà con due Carabinieri Forestali a cavallo dell’allevamento di ‘Torre Feudozzo’. Tutto pronto, anzi prontissimo per il rito del fuoco più imponente al mondo che si concluderà con l’atteso concerto dei ‘Tiromancino’ nella sala ‘Paola Cerimele’ del teatro Italo Argentino. Il fiume di fuoco verrà appiccato – domani 9 dicembre – sotto lo stadio ‘Civitelle’ alle ore 18 al suono del campanone di Sant’Antonio che di fatto darà inizio alla sfilata delle cinque contrade cittadine: ‘Capammonde e Capaballe’, ‘Colle Sente’, ‘Gustra’, ‘San Quirico’, ‘Sant’Onofrio’.

    L’edizione di quest’anno sarà dedicata a Pietrino De Santis, storico capogruppo di ‘Colle Sente’ scomparso a maggio di quest’anno. Imponente il servizio d’ordine coordinato dagli uomini della questura di Isernia e dalla compagnia Carabinieri di Agnone, coadiuvati da una squadra dei Vigili del fuoco del distaccamento di via Degli Emigranti. Per il regolare svolgimento della manifestazione impegnati anche decine di volontari della Protezione Civile che come ogni anno assicureranno l’afflusso e il deflusso lungo il corso principale. Il corteo terminerà al mercato coperto con il ‘falò della fratellanza’ dove portatori e spettatori si uniranno in un abbraccio simbolico che intende lanciare un messaggio di pace e amore per quanto accade nell’Est Europa e in Medio Oriente.     

      Cenni storici –  Le prime testimonianze scritte della Ndocciata di Agnone risalgono al 1870, quando l’allora sindaco Giuseppe Tamburri, per celebrare la presa di Roma, volle che la fiaccolata di Natale, invece di svolgersi per salita Castelfidardo, (l’attuale Via XI Febbraio che porta in via Castelfidardo) come sempre fatto, proseguisse per il corso. All’imbocco di viale XI Febbraio, i contadini che non erano stati avvertiti, trovarono un cordone di guardie e di cittadini, ma essi indignati per quello che credevano un’offesa alla loro tradizione, voltarono le fiammeggianti fiaccole contro il cordone, che cedette al tremendo linguaggio del fuoco e seguirono la via che sempre avevano percorso.

     La prima competizione – Risale al 1932 la prima competizionetra gruppi partecipanti alla manifestazione. Il tutto reso possibile grazie al contributo di cento lire proveniente da New York per mano dell’agnonese Paolo Borsella, il quale testualmente scriveva: “Accludo lire cento e formulo l’augurio che la pittoresca usanza che ci rammenta le dolci ore della nostra infanzia, possa di nuovo rivivere e dimostrare che il vecchio spirito agnonese è assopito, ma non completamente spento”. Alla fine della sfilata, la commissione assegnò i seguenti premi: ai due gruppi lire cento cadauno; premio speciale di lire trenta a Sabatino Mastronardi (detto Munachìelle); premio straordinario di lire venti a Domenico Marcovecchio (detto ru Sineche). Premi individuali: lire trenta a Nicola Masciotra; lire venticinque a Costantino Appugliese; lire venti a Michele Lemme, lire quindici a Vincenzo Del Papa, Amedeo Di Pietro, Camillo Giaccio, Nicola Masciotra. I premi sono furono consegnati ai vincitori la mattina di Natale.

    Nuovo impulso – A dare un vigoroso impulso alla classica fiaccolata ci pensò nel 1956 la nascente Associazione turistica Pro Agnone (attuale Pro loco) il cui presidente fu il teologo monsignor Nicola Marinelli a cui subentrò, in maniera operativa il maestro Costantino Mastronardi, padre dello scrittore e giornalista Nicola. Agli inizi di dicembre dello stesso anno il segretario della Pro Loco Michele Di Ciero, esordì su La Fucina così: “Torneranno le ndocce. Quest’anno vogliamo che le strade di Agnone si illuminino ancora alla vampa delle torce. Quando ci è sorta l’idea, abbiamo avuto immediata certezza di riuscita. Il ripristino della fiaccolata, sarà indicativo per la vitalità di un organismo nascente, la Pro Loco». (fonte Domenico Meo)

    Il punto più alto – L’8 dicembre del 1996 la Ndocciata toccò il punto più alto della sua storia con la sfilata in piazza San Pietro in occasione del 50esimo sacerdozio di papa Giovanni Paolo II. Un avvenimento che fu ripreso dai maggiori media nazionali ed internazionali fortemente voluto dall’allora prefetto vaticano, l’agnonese Enrico Marinelli, zio dello storico presidente della Pro loco, Giuseppe, attuale presidente dell’Associazione ‘La Ndocciata’. Da quella data l’istituzionalizzazione nel giorno dell’Immacolata della Ndocciata lungo le strade di Agnone e che quest’anno festeggia 23 anni.

    Il giorno della Vigilia di Natale – Seppur con numeri minori (sfilano circa 300 ndocce), la manifestazione viene riproposta, come da tradizione, nel giorno della Vigilia di Natale che gli agnonesi considerano più intima ma che al tempo stesso rappresenta la genesi dell’imponente rituale ormai conosciuto in tutto il globo.

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