CELENZA SUL TRIGNO – «Che emozione quando la giustizia trionfa per te. Nove anni e nove mesi di angoscia dal quel febbraio 2009 quando un avviso di garanzia del Gip di Vasto inchiodava l’arch. Domenico Aquilano, progettista, e me, ex sindaco, ad una imputazione grave: truffa in favore della cooperativa che gestisce la RSA di Celenza. Tutto su denuncia dell’allora sindaco Andrea Venosini. Il 16 luglio 2015 il Tribunale di Vasto emetteva la sentenza di condanna da noi appellata. Oggi (ieri per chi legge, ndr) l’udienza presso la Corte d’Appello di L’Aquila. La prescrizione è maturata e il Pubblico Ministero la invoca; a lui si associa la parte civile. Il presidente relatore ha dimostrato di conoscere la causa in modo chiaro e ispira subito speranza e avvia la discussione. In sede di appello tra prescrizione e assoluzione la legge prevede che se emergono in modo chiaro elementi assolutori, il giudice deve orientarsi per il “favor innocentiae”, favorire l’imputato se è innocente. Brillanti e convincenti i nostri avvocati: Giovanni Cerella del Foro di Vasto e Luca Dello Iacono del Foro di Pescara sia nel documento di appello sia negli interventi odierni. Alle 16.30 la lettura dei dispositivi delle sentenze. Mentre sfilava la lettura veloce dei dispositivi la tensione era al massimo, il cuore martellava, i battiti al polso acceleravano. “Aquilano/Cieri!” Fiato sospeso. Alla prima parola “Riforma”… è fatta! Assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Assoluzione con formula piena. Inutile nasconderlo o vergognarsi, forse anche “la vecchiaia”, insomma lo sfogo c’è stato, per entrambi. Mi sono tornate in mente le ultime parole di Filumena Marturano della commedia di Eduardo De Filippo: «Domè, quand’è bbelle a chiagne!» Grazie, avvocati, siete stati super! Grazie, GIUSTIZIA».
Il post, liberatorio, è dell’ex sindaco di Celenza sul Trigno, Rodrigo Cieri.