«Il comitato Art. 32 si riferisce alla sanità, non alla riapertura del viadotto Sente. Semmai indirettamente. La Provincia avrebbe dovuto chiamare anche il primo firmatario della petizione presentata per la riapertura del viadotto “Longo”, firmata da circa settecento cittadini molisani e abruzzesi».
Giorgio Iacapraro, già comandante della Polizia municipale di Agnone e portavoce del comitato civico biregionale che chiede la riapertura al traffico del viadotto “Longo”, quello che attraversa il fiume Sente collegando l’Alto Molise e l’Alto Vastese, commenta così, quasi stizzito, la notizia dell’incontro concesso dal presidente della Provincia di Isernia al responsabile del comitato cittadino “Art. 32 Alto Vastese”, il medico ospedaliero del “Caracciolo”, ora in pensione, Pompeo Petrella.
Da tempo, anche a mezzo stampa infatti, il comandante Iacapraro sollecita e chiede reiteratamente incontri con i vertici politici della Provincia pentra finalizzati a fare pressione rispetto alla vicenda tragicomica del ponte chiuso da cinque anni; ora l’incontro agognato viene concesso, ma ad un altro comitato, nato principalmente per la difesa del diritto alla salute, atteso il richiamo all’articolo 32 della costituzione repubblicana.
Il tutto è venuto fuori grazie al consigliere provinciale Franco Marcovecchio, che su una chat creata proprio per veicolare notizie inerenti le sorti del viadotto Sente, ha informato i numerosi iscritti dell’incontro fissato in Provincia nei prossimi giorni. Nella nota siglata dal presidente Alfredo Ricci e indirizzata al dottor Petrella, si legge testualmente: «Facendo seguito alla richiesta protocollata con n. 8278 del 23/8 ultimo scorso, con la presente sono a darle la disponibilità per un incontro con il comitato per il giorno 6 ottobre 2023, alle ore 10,30, presso il palazzo della Provincia in via Berta a Isernia».
Ecco forse svelato l’arcano: il presidente del comitato Art. 32 ha protocollato una richiesta ufficiale, cartacea, alla quale il presidente dell’ente pentro ha risposto positivamente concedendo l’incontro. Un passaggio burocratico, quello di protocollare la richiesta, che evidentemente sta molto a cuore al presidente della Provincia, una deformazione professionale che gli deriva forse dalla sua attività di avvocato. Lo stesso Iacapraro, in effetti, conferma alla nostra redazione di non aver mai fatto protocollare una richiesta di incontro con il presidente Ricci.
«Per sollecitare l’incontro – spiega l’ex comandante della Polizia municipale di Agnone – ho telefonato alla segreteria del presidente Ricci più volte, chiedendo una data per un incontro in presenza. Il presidente non c’era, ma comunque in occasione della visita del Ministro Salvini all’imbocco del viadotto “Longo”, nei mesi scorsi, mi fece, sia pure a voce, la promessa che mi avrebbe invitato e ricevuto in Provincia». Promessa che ad oggi non si è materializzata, stando almeno a quanto riferisce Iacapraro.
Lo stesso spiega che la sua non vuole certo essere una polemica all’indirizzo dell’altro comitato e definisce l’incontro fissato comunque come una «buona notizia», sempre che dal vertice emergano novità interessanti e positive rispetto alle sorti dell’imponente struttura viaria che nei giorni scorsi ha festeggiato, si fa per dire, il quinto anniversario dalla inopinata chiusura al traffico. «Forse in Provincia hanno paura di un confronto con il sottoscritto?» aggiunge Iacapraro, dando l’ultimo affondo all’indirizzo dell’ente di Via Berta.