«Dovete avere il coraggio di denunciare». Basterebbe questa frase, pronunciata con solenne fermezza dal sindaco Daniele Saia, per chiudere e riassumere la cronaca della pagina di impegno sociale scritta, lunedì sera, dalla comunità agnonese, insieme all’amministrazione comunale e a tantissimi ragazzi e ragazze delle scuole cittadine. La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata celebrata, infatti, anche ad Agnone.
La casistica dice che sul territorio dell’Alto Molise il problema della violenza di genere non è così diffuso, ma il sospetto è che ad influire negativamente sul numero reale di episodi ci sia una scarsa propensione a denunciare da parte delle donne appunto. Un perverso meccanismo psicologico rende ancor più vittime le donne che subiscono violenza e quindi c’è la vergogna di andare in caserma a denunciare di essere stata picchiata. Violenza, inoltre, è anche il controllo innescato dalla gelosia, la restrizione delle proprie libertà, la dipendenza economica. Un mondo spesso sommerso, che rende ancor più inaccettabile il silenzio delle vittime, grandi o piccole che siano, madri, compagne, mogli o ragazze, fidanzate e sorelle.
Tutte tematiche affrontate dall’assessore comunale al sociale, Enrica Sciullo, lì in piazza ad Agnone, insieme al sindaco e al resto dell’amministrazione. E il sindaco Saia, nel suo intervento, ha sottolineato l’inviolabilità dell’essere umano, maschio o femmina, e il diritto a godere della propria libertà, di poter fare quello che si vuole, sempre nel rispetto delle leggi ovviamente, in ogni campo, dall’abbigliamento agli stili di vita, alle inclinazioni sessuali.
Ha denunciato le «violenze non solo fisiche, ma anche psichiche, psicologiche ed economiche» il sindaco Saia e ha poi invitato a denunciare i soprusi, anche all’inizio, ai primi campanelli di allarme, prima che sia troppo tardi. «Non dovete avere paura di denunciare, perché quello è il primo atto che vi dà la forza di affrontare il problema, prima di arrivare a situazioni estreme» ha dichiarato il primo cittadino. «State tranquille, non sarete lasciate sole, perché c’è tutta una rete di protezione che funziona. – ha aggiunto – Vengo ora dalla Prefettura dove abbiamo avuto un incontro con le istituzioni e i vertici delle Forze dell’ordine. Non siete sole, siatene certe. Le Forze dell’ordine sono a disposizione per accogliere denunce e segnalazioni e le istituzioni, a tutti i livelli, sono pronte a fare quanto di loro competenza, a partire dai Comuni e dalla Provincia. Vi dovete sentire protette da tutte le istituzioni, ci sono sportelli di ascolto. Non abbiate paura di confidarvi con i genitori, con gli amici. Questi sono importanti momenti di educazione civica, durante i quali si fa prevenzione ed educazione, per tentare di impedire che i problemi collegati alla violenza di genere possano continuare a verificarsi».
Analoghe iniziative sono state intraprese anche in altri Comuni dell’Alto Molise, come ad esempio a Capracotta, dove il sindaco Candido Paglione ha fatto installare, all’ingresso del palazzo municipale, una panchina e delle scarpe da donna sempre in tinta rossa. «Crediamo che i diritti delle donne debbano essere una responsabilità di tutti, per questo è dovere di ognuno di noi contrastare ogni forma di violenza nei confronti delle donne, a cominciare dai semplici pregiudizi e dalle discriminazioni. – ha sottolineato Paglione – E così anche un piccolo gesto, come la panchina rossa e le scarpette rosse nell’atrio del palazzo municipale, può servire a trasmettere un messaggio importante contro la violenza di genere».
Francesco Bottone