Intitolare una strada di Agnone al maestro orologiaio Mario Pasquale. E’ la richiesta rivolta al sindaco Saia dall’avvocato Alfonso Tagliamonte, per quello che viene considerato «un personaggio tutto da scoprire, che avrebbe voluto donare un ospedale alla sua città, ma i preti lo ostacolarono perché in Svizzera era diventato protestante».
Si tratta dell’orologiaio Mario Pasquale, nato ad Agnone il 16 marzo 1847. Emigrò in Svizzera ancora giovane, dove svolse un ottimo apprendistato come orologiaio a Môtiers. Si stabilì quindi a Neuchâtel, città in cui ebbe un ruolo importante all’interno della colonia italiana. Fu il consigliere vigile, ma anche il benefattore dei suoi compatrioti, aprendo volentieri la sua borsa e il suo cuore. Fece fortuna e si dedicò ai viaggi. Si recò in Egitto nel 1900, si affezionò al suolo africano e decise di andarci ogni anno. Attivo e intraprendente, commerciava in orologeria, spingendosi per affari fino al Sudan, al Kordofan e al Darfur, diventando uno degli europei che conosceva meglio quelle regioni. Fornì al Neuchâtel Opinion Sheet diversi resoconti delle sue esplorazioni, durante le quali si confermano le sue doti di osservatore e la sua finezza mentale. Prima di morire a Palermo nel 1917 distribuì buona parte della sua eredità alle organizzazioni filantropiche nel suo paese di origine. Ancora oggi i suoi orologi sono particolarmente ricercati e apprezzati dai collezionisti.