Con l’arrivo dell’estate e con le nuove disposizioni del Governo e del Comitato tecnico-scientifico che limitano l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, lo spettro della pandemia sembra allontanarsi sempre di più. «Ma proprio questo è il momento della responsabilità, è il momento di seminare in prevenzione per raccogliere in salute nel prossimo, vicino autunno» si affretta a precisare la presidente dell’ordine dei medici della provincia di Chieti, Lucilla Gagliardi.
«L’Italia in zona bianca è un’opportunità di rilancio, anche economica per il Paese, ma non dobbiamo dimenticare il recente passato. – spiega Gagliardi – Dobbiamo proseguire la campagna di vaccinazione coinvolgendo tutti i medici e i sanitari, che devono impegnarsi in prima persona spronando tutti i cittadini a vaccinarsi, cercando di spiegare chiaramente i vantaggi della vaccinazione, chiarendo ogni dubbio che il cittadino può sollevare, anche alla luce delle notizie veicolate quotidianamente dai media. E’ necessario inoltre che siano sempre e comunque garantiti i migliori standard di sicurezza nei luoghi di somministrazione dei vaccini, precisando che, al di là di ogni possibile semplificazione, la vaccinazione resta un importante atto medico e la figura del medico rimane l’unico vero garante del rapporto di fiducia tra il paziente e le istituzioni sanitarie.
Dai medici di medicina generale, che sono i sanitari in cui la popolazione maggiormente ripone la propria fiducia, agli specialisti ospedalieri e territoriali, ogni medico deve promuovere la salute e limitare il più possibile che la circolazione del virus produca malattie, ricoveri e decessi. Questo è un dovere etico ancor prima che un impegno deontologico a cui tutti i medici non possono e non devono sottrarsi.
Facciamo un ultimo sforzo per non farci trovare impreparati ad una nuova battaglia a cui il virus potrebbe chiamarci: ora, a differenza dei mesi scorsi e delle pandemie che l’umanità ha affrontato nel passato, abbiamo le armi giuste per combattere il virus e sta a noi non sprecare quelle straordinarie risorse (vaccini e anticorpi monoclonali) che la ricerca scientifica mondiale è riuscita a garantirci in tempi così brevi».