Le autocertificazioni, si sa, in questo periodo vanno di moda. Il Governo centrale le chiede ai cittadini che hanno necessità di spostarsi e uscire di casa in regine di lockdown. E vanno così di moda che in Abruzzo sostituiscono addirittura il certificato di taratura delle armi da fuoco fino ad oggi richiesto obbligatoriamente a chi pratica la caccia di selezione ai cinghiali.
Con una incredibile determina, precisamente la DPD023/152 di oggi, la dirigente del Dipartimento delle politiche dello sviluppo rurale e della pesca della Regione Abruzzo, Elena Sico, ha modificato la determinazione dirigenziale DPD023/151 del 08.05.2020, cioè di appena tre giorni prima, nella parte relativa alla taratura delle carabine. Nella prima determina si disponeva che «la validità del certificato di taratura della carabina dell’anno 2019 è prorogata al 15 giugno 2020». Una norma di buonsenso, in linea con la proroga di validità di altri documenti visto che è stato impossibile rinnovarli a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. Ma appena tre giorni dopo arriva un altro ordine politico ai dirigenti della Regione, che senza fiatare obbediscono: la taratura non va prorogata, va abolita. Basta, incredibile ma vero, una autocertificazione.
Con la determina DPD023/152 di oggi, infatti, la dottoressa Sico dispone che le parole “validità del certificato di taratura della carabina” vengono sostituite, come per magia, con le parole “deve essere assicurata la taratura delle carabine anche attraverso l’autocertificazione”. Quindi il cacciatore di selezione, prima di uscire per prelevare i cinghiali in appostamento fisso con un’arma ad otturatore girevole scorrevole, non avrà più necessità di recarsi presso un poligono o campo di tiro per testare la precisione della carabina, né di dotarsi del relativo certificato di taratura rilasciato dalla struttura, ma potrà semplicemente dichiarare che la sua arma è tarata, arbitrariamente e senza riscontro alcuno, con la famosa autodichiarazione. Una follia per chiunque abbia un minimo di dimestichezza con le armi da fuoco, soprattutto quelle ad anima rigata come nel caso in questione. Una decisione chiaramente politica, perché non possono esserci motivazioni tecniche o scientifiche a supporto di una sciocchezza del genere. Nell’ottica populista e demagogica di parte della maggioranza, evidentemente, si è pensato di accontentare qualche cacciatore di selezione, facendogli risparmiare qualche decina di euro, a discapito però della sicurezza e della pubblica incolumità. E’ quello che sembra almeno, stando alla lettura di un altrettanto incredibile comunicato fatto circolare tra i cacciatori dalla Federcaccia. «Con questa Determina la Regione Abruzzo ha stabilito che la taratura delle carabine per la caccia di selezione non è più obbligatoria. È sufficiente autocertificare la corretta taratura della propria arma. Federcaccia ringrazia la Regione per l’attenzione che dimostra di avere nei confronti della nostra categoria evitando di aggravare di spese i cacciatori di selezione, soprattutto in questo momento di difficoltà che la nostra società sta attraversando».
Per la serie: l’importante è far risparmiare venti euro ai cacciatori e pazienza se poi la carabina non è tarata. Forse non è chiaro a tutti, ma sparare con un’arma non tarata significa che il punto reale di impatto della palla può discostarsi significativamente, anche di metri, rispetto al punto mirato all’interno del reticolo. Una decisione illogica e pericolosa, non ci sono altri termini per definirla, da veri incompetenti. E tra l’altro questa idiozia dell’autocertificazione, non si capisce sulla base di quali elementi e con quali competenze, pone una seria discriminazione nei confronti dei selecontrollori che operano insieme alla Polizia provinciale in attività di controllo: per loro, infatti, il certificato di taratura resta, come è ovvio che sia, obbligatorio. E infine, nel malaugurato caso di incidente, gli scienziati che hanno partorito questa singolare novità sono sicuri che alle assicurazioni basterà l’autodichiarazione del singolo cacciatore che la sua arma è tarata?
Francesco Bottone
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