AGNONE – Turni senza riposo al “Caracciolo” per sopperire all’emergenza, ma i pagamenti non arrivano: i medici gettano la spugna. Ancora notizie funeste dall’ospedale di Agnone. Altri medici in fuga perché costretti dalla scarsa collaborazione dell’azienda sanitaria. A raccontare quanto accade in questi giorni nell’ospedale cittadino è il solito don Francesco Martino, già cappellano di quella struttura ormai in dismissione. «Altra giornata deludente ed amareggiante. – spiega il sacerdote giornalista – Alcuni giorni fa durante l’incontro con i Commissari e il Dott. Forciniti avevo chiesto che prima che andassero via i dottori D’Agostino e Antonelli e che si creasse una situazione di emergenza totale per il Reparto Medicina, la Asrem ascoltasse i due professionisti per verificare la possibilità di un loro ripensamento, visto che l’ottica di una azienda, con carenza di personale, dovrebbe essere quella di garantire i servizi e in situazioni di emergenza adottare anche atti speciali. Fino ad oggi il Reparto di Medicina, con solo quattro medici, si era retto perché il dottor D’Agostino si sobbarcava parecchi turni aggiuntivi. Purtroppo D’Agostino, un galantuomo, si era fidato della parola della Dirigenza Asrem e del Primario, senza nulla di scritto. Oggi, constatato che non gli è stato pagato nulla da gennaio ad oggi in materia, dopo aver aspettato con fiducia, ha deciso di interrompere la disponibilità». «A questo punto sono preoccupato e mi chiedo se nelle stesse situazioni si trovino i professionisti che in pronto soccorso e in medicina stanno assicurando turni aggiuntivi per tenere aperto il Caracciolo: se la Asrem a parole promette e non mantiene, è chiaro che i medici fuggono e si chiudono i reparti, in questa condizione disperata. – riprende don Martino – Il Governatore Toma, è lui responsabile della riconferma dei vertici Asrem. Piuttosto che prendersela con i Commissari, intervenga, come anche tuttele parti politiche, in questa vicenda, compresa l’amministrazione comunale di Agnone, perché la Asrem assicuri i servizi rispettando tutti gli operatori e i loro diritti anche economici e non li conduca alla chiusura continuando con un metodo miope di fare. Per la cronaca: sottratto anche l’ortopedico al Caracciolo e grazie al Dottor Mastrangelo che, appreso dal primario che non poteva essere sostituito, nonostante un impegno familiare, ha preferito, pur di non mandare noi dializzati ad Isernia, restare in reparto e assicurare i turni di dialisi sobbarcandosi alti stress. Poteva pensare ai suoi problemi e stop, invece sacrificandosi, non ha voluto crearci disagi». Ma di questo l’Asrem sembra non accorgersi e non curarsi.
Ospedale in emergenza: turni straordinari, ma i pagamenti non arrivano e i medici gettano la spugna
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