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  • Riordino Regioni, Patriciello: “Dal Pd taglia e cuci senza logica”

    BRUXELLES. “Oramai il ragionare sui possibili modi per cancellare il Molise dalla geografia italiana è diventato lo sport nazionale preferito del governo, da un po’ di tempo a questa parte. Questa proposta di legge, più che una nuova frontiera del regionalismo, sembra somigliare piuttosto al capolinea dell’autonomia regionale”.

    Commenta così Aldo Patriciello (in foto), europarlamentare molisano, la proposta di legge presentata alla Camera dal deputato PD Roberto Morassut volta a ridurre le regioni da venti a dodici ed in base alla quale il Molise sarebbe “diviso” tra la Macroregione Adriatica – comprendente l’ex Regione Abruzzo e le province di Macerata, Ancona, Rieti, Ascoli e, appunto, Isernia –  e quella del Levante, comprendente l’ex Regione Puglia e le province di Matera e Campobasso.

    “Posso anche concordare –spiega l’eurodeputato forzista – sull’eventualità di un riordino dell’assetto regionale del nostro Paese che da un lato contribuisca al contenimento della spesa pubblica e dall’altro chiarisca il più possibile gli ambiti di competenza legislativa e amministrativa tra Stato e Regione. Ma un conto è prevedere un riequilibrio istituzionale di tal genere, altro è, invece, effettuare un miope ‘taglia e cuci’ senza alcuna logica ed in spregio ad ogni fattore territoriale, culturale, storico e sociale: le regioni non possono essere trattate come pezzi di un puzzle da comporre e scomporre a seconda dell’opportunità politica. È necessario –  aggiunge ancora Patriciello – che i criteri che si adoperano, allorquando si discute del riordino istituzionale delle nostre regioni, siano accompagnati da valutazioni e argomentazioni che tengano conto degli elementi storici, politici, culturali, ambientali e sociali sulla base dei quali fu decisa la conformazione attuale delle regioni italiane. Non è ammissibile, infatti, sacrificare l’autonomia territoriale sull’altare della sola spending review con una proposta che, lungi dall’essere una sapiente opera di ingegneria istituzionale, rappresenta soltanto l’ennesima alchimia politica di un governo in affanno. Mi auguro – conclude l’europarlamentare di Forza Italia – che le istituzioni regionali e tutti coloro cui è a cuore la tutela ed il futuro del nostro territorio sappiano e vogliano opporsi a questo ennesimo tentativo di espropriazione politica a danno dei molisani”.

     

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