L’Olympia Agnonese replica alle dichiarazioni del presidente del Vastogirardi, Andrea Di Lucente e, in una nota, rigetta al mittente le accuse strumentali in merito l’esistenza di ragioni discriminatorie verso il popolo gialloblu o immaginarie ragioni politiche che avrebbero portato la dirigenza granata a non far disputare più le gare casalinghe al ‘Civitelle’ alla matricola altomolisana. Al tempo stesso, la società presieduta dalla famiglia Colaizzo, ribadisce a gran voce, lealtà, sincerità e correttezza che da sempre contraddistinguono l’operato del sodalizio di viale Castelnuovo e riconosciuto da più parti. Di seguito riportiamo la nota integrale.
La Polisportiva Olympia Agnonese nel corso della sua storia sportiva si è sempre contraddistinta per il suo senso di serietà, di amicizia e di solidarietà nei confronti di tutte le società sportive che sono giunte ad Agnone ed hanno utilizzato le strutture nella sua disponibilità.
È notorio che la possibilità di fruire “Il Civitelle” è stata offerta a tutti, indistintamente, previo rimborso delle spese strettamente necessarie per la preparazione dell’impianto di gioco.
La nostra organizzazione ha sempre cercato di esaltare i più autentici valori dello sport garantendo anche alle società minori la possibilità di confrontarsi, nella prospettiva di una crescita comune, con squadre maggiormente competitive.
Il comunicato stampa diffuso dalla società Vastogirardi calcio e dal suo presidente non trova corrispondenza nell’effettiva sequenza dei fatti.
Con il Vastogirardi calcio è stato concordato il pagamento, a titolo di rimborso forfettario, della somma di 900 euro per ogni evento sportivo; importo che corrisponde alla disponibilità di una struttura di rilevanti proporzioni, pari ad oltre 6000mq di aree accessorie, spalti, tribune, 300 mq di spogliatoi e uffici, 15 bagni, attrezzature accessorie come macchina ghiaccio, bar, impianto voce, computer ed “accessori” richiedenti assiduo utilizzo e impiego da parte di personale volontario della Olympia Agnonese e non solo.
È ovvio che la preparazione del campo prima della gara e la pulizia dell’intera struttura successivamente allo svolgimento della competizione sportiva richiede l’impegno di notevoli energie lavorative e consumo di energia elettrica e di gas per riscaldare gli ambienti e fornire acqua calda a circa 16 docce.
A meno di non voler essere in malafede si comprende come il corrispettivo di 900 euro sia appena sufficiente a remunerare il personale di servizio composto da 6 unità e a coprire le spese di ammortamento usura ed eventuali danni.
La nostra società non persegue fini di lucro e non agisce per scopi di arricchimento personale perché come potrà essere riscontrato dai bilanci, gli importi introitati per la messa a disposizione delle strutture e degli impianti vengono interamente impiegati per coprire i costi.
La nostra disponibilità e la nostra collaborazione come per il passato, restano immutate, ma certamente non possiamo accettare che le condizioni per l’utilizzo delle attrezzature sportive vengano dettate dagli utilizzatori e che la somma offerta sia quasi simbolica, e addirittura, inferiore ai costi strettamente necessari per la loro funzionalità e il mantenimento in condizioni di efficienza.
Lo sport richiede lealtà, sincerità e correttezza, per questo rifugge dalle strumentalizzazioni e dalle provocazioni che non intendiamo raccogliere.
La distorsione della realtà non favorisce la distensione e la pacificazione, ma alimenta inutili polemiche e sterili discussioni, addirittura dissimulando l’esistenza di ragioni discriminatorie verso la tifoseria o la comunità di Vastogirardi o l’esistenza di ragioni politiche che facciamo fatica a comprendere.
Nella consapevolezza che solo lo sport, in questo momento storico particolare può costituire un efficace strumento di coesione sociale e di sviluppo culturale, la società respinge ogni censura proveniente dal territorio del Vastogirardi calcio e richiamando gli antichi sentimenti di solidarietà e di solida amicizia delle nostre comunità, auspica che ogni incomprensione venga superata.