AGNONE. Confermano la loro disponibilità a dare una mano di aiuto in un momento delicato che il Paese attraversa causa l’epidemia da coronavirus. Sono i tre primari in pensione dell’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’ di Agnone: Nicola Iavicoli, Franco Paolantonio e Giovanni Di Nucci. Tramite le colonne di l’Eco online ribadiscono la loro volontà: “Se l’Asrem ci chiama, non ci sottrarremo”. Inutile sottolineare che sono disposti a tornare in campo per la struttura sanitaria altomolisana dove hanno operato in Chirurgia, il caso di Iavicoli, Medicina, per quanto concerne Di Nucci e nell’unità complessa di Anestesia e Rianimazione in merito a Paolantonio. I tre, già in passato, insieme ai colleghi Luigi Falasca (ginecologo), Pompeo Petrella (chirurgo) e il primario del laboratorio di Analisi, Gelsomino De Vita (“pronto a tornare anche gratis” disse tempo fa), avevano lanciato segnali alla direzione sanitaria regionale vista la carenza di medici con la quale l’ospedale di Agnone, in particolare, fa i conti da anni. Tuttavia, questa volta, potrebbe essere quella buona sempre a patto che l’Asrem lo voglia. Far rientrare in servizio camici bianchi dalla grande esperienza e professionalità quali Iavicoli, Paolantonio e Di Nucci, oltre a garantire importanti servizi al territorio, potrebbe fungere da tampone in attesa di assumere nuovi medici tramite i benedetti concorsi sbandierati dall’Azienda sanitaria del Molise. A spingere sul pedale dell’acceleratore, affinché ciò possa concretizzarsi, ovvero richiamare in servizio i medici in pensione, il consigliere regionale del M5S, Andrea Greco che in tempi non sospetti si è occupato della vicenda. Nelle ultime ore, Greco avrebbe incassato il sì da parte dei tre professionisti, che in attesa di segnali da via Ugo Petrella, restano alla finestra. La palla passa al direttore generale, Oreste Florenzano, che in virtù di quanto fatto trapelare dai tre primari in pensione, potrebbe convocarli quanto meno per ascoltare la loro disponibilità ad aiutare una barca, quella della sanità pubblica, che inizia ad imbarcare acqua da tutte le parti. Vedi reparti che su scala regionale sono al collasso, senza rimarcare un personale stremato da turni sfiancanti, complice l’emergenza Covid-19. Così, l’ipotesi da prendere in considerazione, sarebbe quella di decongestionare l’utenza sul ‘Caracciolo’ di Agnone dove si potrebbero programmare interventi e visite. Basterebbe buon senso, ma soprattutto tornare a puntare sulla sanità pubblica che ancora oggi possiede risorse umane e strumentazione qualificate da mettere al servizio dei molisani. Basta poco che ce vò, direbbe Giobbe Covatta. Magari ripartendo proprio da chi tutto si sente tranne che un pensionato. Per dovere di informazione va detto che nei giorni scorsi l’Asrem ha pubblicato alcuni bandi che offrono l’opportunità a 54 camici bianchi in pensione di rientrare. Bandi che tuttavia non contemplerebbero figure professionali come quelle di Iavicoli e Paolantonio, contrariamente a quella di Di Nucci il quale conferma di aver risposto alla chiamata. Resta da snellire una procedura, quella dei bandi, lunga e farraginosa che oltre a scoraggiare chi compila la documentazione, tra le altre cose, prevede l’apertura della partita Iva e di una assicurazione a carico del medico che risponde al bando. Ai lettori le valutazioni del caso.