«Sul decreto semplificazione la realtà è diversa da quella che qualcuno racconta sui giornali. Quello che doveva essere uno strumento per valorizzare i Vigili del Fuoco, si sta trasformando in una vera e propria beffa» queste le dichiarazioni di Salvatore Rauso, Segretario Regionale Uil PA Vigili del Fuoco del Molise a seguito dell’approvazione del decreto semplificazione.
«Proviamo a chiederlo agli italiani se reputano che 13 euro mensili lordi ad un Vigile del Fuoco può essere definito un aumento degno di chi rischia quotidianamente la propria vita» dichiara Salvatore Rauso che sostiene che «Il problema non è quello delle risorse, seppur esigue rispetto a quelle necessarie al completamento degli interventi complessivi, ma di come invece queste risorse vengono impiegate e ripartite, con aumenti di stipendio autofinanziati, visto che ci sono stati scippati anche istituti retributivi, cancellati con un colpo di spugna».
«Eppure i sindacati hanno presentato una proposta di ripartizione equa, frutto di un cartello unitario che rappresenta la maggioranza dei Vigili del Fuoco, ma non è stata nemmeno lontanamente presa in considerazione. È ingiustificabile – tuona il sindacalista della Uil PA VVF Regionale del Molise – e non può trovare attenuanti di alcun genere l’esclusione del Sindacato dalle dinamiche retributive e previdenziali, soprattutto quando ha dimostrato di saper fare prima e meglio».
«Vigili del Fuoco poveri oggi ma ancora più poveri domani» questo è l’allarme lanciato dal sindacato «oltre al danno delle poche risorse, ripartite male, vi è la totale assenza di alcun intervento di natura pensionistica e previdenziale, i Vigili del Fuoco a causa degli elevati standard di efficienza psico-fisica e per l’impiego in attività particolarmente usuranti sono costretti ad andare in pensione a 61 anni, l’applicazione dei coefficienti minimi di trasformazione dell’assegno di pensione e il mancato avvio di qualsiasi forma di previdenza complementare, faranno dei Vigili del Fuoco i pensionati poveri di domani».