«La Regione Abruzzo, unica in Italia, deve ancora approvare il calendario venatorio. A meno di un mese dall’apertura generale i cacciatori abruzzesi sono ancora nel limbo aspettando di sapere a quali specie e con quali tempistiche potranno andare a caccia nella prossima stagione. Tutto questo è in accettabile, soprattutto in un’annata come questa in cui bastava già il Covid da solo a mettere in ansia i praticanti l’attività venatoria».
Queste le dichiarazioni del presidente regionale di Arci Caccia Abruzzo Massimiliano Di Luca che stigmatizza i ritardi della giunta Marsilio in merito al varo del calendario venatorio.
«La caccia aprirà come sempre? La beccaccia sarà cacciabile fino a fine stagione? La stagione sarà di nuovo messa a rischio dai ricorsi al TAR degli animalisti? Avremo la preapertura si o no? In caso affermativo a quali specie? Perché non è stato ancora approvato il piano faunistico venatorio?».
A queste domande l’Arci Caccia Abruzzo chiede risposte, «perché non è tollerabile che ai cacciatori sia richiesto di rinnovare il porto d’armi e pagare gli ATC senza avere nessuna certezza sulla stagione ormai imminente. Di certo c’è solo che alcuni ATC hanno fortemente incrementato le quote di iscrizione e che i cacciatori di quelle zone oltre al danno dovranno subire anche la beffa».