«A pochi giorni dall’approvazione alla Camera del testo di legge contro l‘omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo accogliamo con entusiasmo l’iniziativa dei Giovani per Agnone Democratica di colorare coi colori della bandiera LGBT una panchina di Agnone, prima ed unica in tutta la regione. Un’idea che incoraggia tante e tanti a vivere in libertà e che speriamo possa diventare fenomeno di emulazione per le province di Isernia e Campobasso».
Così in una nota dell’ArciGay Molise a commento dell’iniziativa di dipingere una panchina di Agnone con i colori dell’arcobaleno contro le discriminazioni sessuali.
«Il cammino per i riconoscimenti dei diritti della comunità LGBT+ è ancora lungo, – dichiara Luce Visco, presidente di Arcigay Molise –
speriamo che nel passaggio al Senato al testo della legge venga incorporato il reato di propaganda d’odio, già vigente per i crimini legati a motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e non previsto, attualmente per la discriminazione omobilesbotransfobica. Auspichiamo una concreta modifica dell’articolo 3, in particolar modo dell’emendamento Costa, dal quale prendiamo le distanze, che consente di fatto di discriminare una persona LGBTQI+ in quanto “Ai fini della presente legge è consentita la libera espressione di convincimenti ed opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee e alla libertà delle scelte”; ció legittimerebbe chiunque a poter affermare che una persona omosessuale è malata, o che una persona trans contronatura. È dunque inaccettabile che si invochi la libertà d’espressione solo per la comunità LGBT+ e per nessuna altra minoranza, ed è altrettanto inammissibile che in una legge che si propone di destrutturare e punire la discriminazione e la violenza venga inserito un articolo che di fatto garantisce le stesse tutele anche agli omofobi.
Un ulteriore passo indietro ha toccato l’articolo 6, che riguarda la giornata contro omo-bi-lesbo-transfobia, poiché consentirebbe la possibilità di parlare di tematiche LGBT+ nelle scuole alle associazioni solo previa introduzione del tema nel piano formativo triennale; una lungaggine burocratica che non consentirebbe una campagna di sensibilizzazione immediata alle vittime di discriminazione in ambienti scolastici. Tuttavia restiamo entusiasti dell’istituzione di fondi aggiuntivi al fondo per le pari opportunità, al fine di finanziare politiche per la prevenzione e il contrasto della violenza per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere istituendo un programma per la realizzazione di centri antiviolenza per persone lgbt.
Ricordiamo che secondo l’agenzia Europea dei diritti fondamentali in Italia il 62% delle persone LGBT+ evita di prendere per mano la persona amata, il 30% non frequenta alcuni luoghi per paura di subire aggressioni, il 23% dichiara di aver subito aggressioni sul lavoro, il 32% di avere subito almeno un episodio di molestia nell’ultimo anno, e l’ 8% un episodio di aggressione fisica negli ultimi cinque anni. Da non sottovalutare il triste primato che detiene il nostro paese per maggiore numero di persone trans assadidnate per transfobia in tutta l’Unione Europea. Solo una persona su 6 ha denunciato questi episodi.
Ci tengo a ringraziare – conclude Visco – i Giovani per Agnone Democratica per l’impegno messo in atto sul campo dei diritti civili e per il bellissimo messaggio di inclusione che si propongono di lanciare attraverso l’istallazione della panchina».
Enrico De Simone, coordinatore del gruppo dei Giovani per Agnone Democratica, ha voluto così commentare l’evento: «Siamo orgogliosi di aver aderito ad un’iniziativa così importante, peraltro come primo Comune in tutta la Regione Molise. Gli episodi di intolleranza legati all’orientamento sessuale, al genere e alle disabilità, spesso caduti nell’oblio legislativo, non sono più contemplabili. Per tal motivo, ci schieriamo a favore della Legge Zan con l’iniziativa simbolica della panchina arcobaleno. Finalmente ad Agnone c’è un posto che testimonia l’importanza di amare in modo libero, l’importanza dell’autodeterminazione degli individui».
Michela Cerbaso, attivista del gruppo nonché consigliera comunale, ha affermato: «Quello della panchina arcobaleno è un gesto simbolico per celebrare la legge Zan, un atto che è un piccolo passo in avanti per la realizzazione di un Paese realmente inclusivo e progressista. In un Paese Civile la libertà individuale va tutelata con forza, contro ogni forma di violenza e discriminazione. Ci auguriamo che questa panchina sia in grado di ribadire quotidianamente questi principi».
Agnese Guerrizio, una giovane del gruppo, ha dichiarato: «Quella odierna è stata un’importantissima iniziativa di sensibilizzazione per aprire anche la nostra piccola comunità a tematiche attuali come la lotta all’omotransfobia. Una lotta che vede coinvolti giovani e meno giovani affinché possa essere riconosciuta l’uguaglianza di ogni forma di Amore».