Sinceramente i telespettatori si aspettavano qualcosina di più. Certo a trovarne qualcuno a quell’ora della notte, sarà stata un’impresa, visto che il servizio di “Fuori dal Coro” sulla sanità molisana è stato trasmesso dopo mezzanotte e mezza. Naturalmente riflettori e ampio spazio sui casi Calabria e Campania, dopodiché il flash sulla XX regione italiana. https://youtu.be/wb8DnISLaJg
Un servizio del tutto deludente con cose dette e risapute e nulla più, a parte il comico inseguimento della giornalista di Rete 4 al commissario della Sanità molisana, l’ex generale della Finanza, Angelo Giustini. Tagliata integralmente l’intervista rilasciata ad Andrea Greco, consigliere regionale del M5S a cui sono stati concessi pochissimi secondi che all’indomani della messa in onda commenta così: “Non mi era mai successo di essere completamente bannato in un’intervista Tv. Avevo semplicemente raccontato il dramma che stanno vivendo i molisani a causa di scelte incomprensibili. Forse lo scopo del servizio era solo salvare Toma, ma i molisani non dimenticano. Fare del Cardarelli il centro di riferimento per le persone affette da Covid, ha generato il mostro dell’inefficienza che, se Dio vuole, ci vedrà pronti tra 4 mesi ad affrontare l’emergenza. Tutto per non utilizzare il Vietri di Larino. Intanto l’organizzazione della rete territoriale per affrontare l’epidemia è arrivata con un ritardo inaccettabile. Peccato, avevo solo dato voce a voi ai vostri drammi e alle nostre sacrosante preoccupazioni”.
Come testata del territorio guardiamo il bicchiere mezzo pieno ovvero il ritorno alla ribalta nazionale del nuovo ospedale di Agnone i cui lavori si sono fermati nel lontano 1992 dopo un investimento iniziale di oltre 10 miliardi delle vecchie lire. Nessun accenno ai 30 miliardi delle vecchie lire che dovevano servire alla ripresa dei lavori e deliberate dal Consiglio regionale (n.294 del 1997) e mai arrivati in alto Molise. Nessun accenno ai 19 milioni di euro che pure l’Inail e l’allora ministro alla Sanità, Grillo (gennaio 2019) avevano promesso per ultimare una parte dell’ormai ecomostro voluto nel 1977 dalla Dc. Nessun accenno alla vecchia struttura con sale operatorie nuovissime e costate fior di quattrini ma in realtà mai utilizzate. E allora resta qualche immagine di documenti buttati al pieno terra di quella che doveva rappresentare una struttura all’avanguardia. Insomma un brodino riscaldato che probabilmente aveva altri interessi e non quelli di denunciare quanto accade in Molise in fatto di sanità. In definitiva chi alla trasmissione di Giordano ha preferito il letto, non ha sbagliato niente. Ad maiora!