«Appena abbiamo saputo che con l’ordinanza del Ministro della Salute del 13 novembre scorso la regione Marche sarebbe diventata “zona arancione”, con la conseguenza per la caccia di limitazione degli spostamenti al solo comune di residenza, ci siamo subito attivati per trovare una soluzione per consentire di proseguire il prelievo del cinghiale in forma collettiva, a tal fine lunedì mattina ho scritto al Prefetto di Ancona. Pochi minuti fa il Prefetto Antonio D’Acunto, che ringrazio particolarmente per l’attenzione e la sensibilità, ci ha comunicato che si può autorizzare la mobilità dei cacciatori per raggiungere le rispettive aree di caccia al cinghiale in forma collettiva dalla propria residenza».
Ne dà notizia il vice presidente e assessore alla Caccia della Regione Marche, Mirco Carloni. Un provvedimento simile si è avuto anche in Emilia Romagna e pare che l’Umbria sia in dirittura d’arrivo.
«Quindi ho dato mandato agli uffici di predisporre gli atti per consentire la regolare ripresa della caccia al cinghiale in forma collettiva da sabato prossimo 21 novembre, adottando particolare attenzione nell’applicare le misure di precauzione di contrasto all’epidemia covid-19».