I Parchi Letterari sono una consistente e variegata realtà culturale nazionale e devono la loro esistenza all’iniziativa della Fondazione Ippolito Nievo (con sede a Roma), diretta dallo scrittore e giornalista Stanislao Nievo, all’impegno di diverse associazioni culturali, all’appoggio dell’UNESCO, e, soprattutto, alla copertura finanziaria assicurata dalla Unione Europea a carico del Fondo Europeo per lo sviluppo regionale.
Nell’anno 2001 sono partiti i nuovi 16 Parchi Letterari, aggiunti ai 14 già esistenti (tra cui quelli intitolati a Giacomo Leopardi, Grazia Deledda, Giosuè Carducci, Ippolito Nievo, Gabriele D’Annunzio, Eugenio Montale, Cesare Pavese, Corrado Alvaro, Isabella Morra, etc…), in 7 regioni meridionali (Basilicata, Campania, Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia e, appunto, Molise).
Essi sono “pacchetti turistici” con valenza culturale, incentrati sui luoghi dell’ispirazione di grandi autori della letteratura italiana, luoghi ancora oggi esistenti e visitabili, realizzati con la collaborazione dell’Agenzia pubblica per l’Imprenditorialità Giovanile (I.G.), il Touring Club Italiano e la stessa Fondazione Ippolito Nievo, che affiancano e sostengono le realtà locali proponenti per la parte culturale e per quelle promozionale e organizzativa.
I Parchi Letterari, ideati da Stanislao Nievo, sono aree del territorio italiano non delineate in modo preciso, ma riconoscibili per la loro particolare storia letteraria, vissuta nella realtà e nell’immaginazione di famosi scrittori, nati o vissuti in quegli stessi luoghi.
I Parchi dunque sono destinati a suscitare l’interesse di quei lettori-viaggiatori che vogliono scoprire itinerari culturali e scenari suggestivi, fuori dai consueti circuiti turistici, al fine di poter rivivere le sensazioni di cui gli autori hanno lasciato testimonianza nelle loro opere letterarie.
L’idea di fondo è quindi quella di stimolare la riscoperta di quei luoghi attraverso dei veri e propri viaggi nel tempo, attraverso la memoria letteraria, allo scopo di valorizzarli, preservarli e tutelarli, così come avviene per i parchi naturalistici. In tal senso vengono infatti organizzati i “viaggi sentimentali”, che tentano di riprodurre l’ambiente, le sensazioni, i fatti e le suggestioni ricavate dall’incontro tra il brano letterario e la natura stessa del luogo.
Non vengono trascurati quegli elementi aggiuntivi ma particolarmente coinvolgenti, che hanno a che fare con la riscoperta delle tradizioni locali, della gastronomia, degli eventi socio-culturali, dell’artigianato e quant’altro possa suscitare l’interesse del visitatore.
E’ il motivo letterario, dunque, che provoca l’interesse turistico ed il conseguente, benefico, indotto economico-occupazionale.
Resta da dire che l’idea dei Parchi Letterari si rivolge particolarmente ai giovani, sia per incoraggiare la loro curiosità intellettuale attraverso la ricreatività del viaggio, sia soprattutto in quanto possibili operatori economici, attraverso l’apposita creazione di cooperative di promozione e organizzazione turistica.
Il Molise e Francesco Jovine – In particolare, quello intitolato a Francesco Jovine (elaborato inizialmente dai centri culturali “Centro Studi Molise 2000” di Guardialfiera e “Centro Studi Alto Molise” di Agnone) vuole sottolineare le forti connotazioni letterarie di questo autore molisano, certamente il più noto a livello nazionale, accompagnandole “con l’evidenziamento di una serie di emergenze culturali, architettoniche, archeologiche, artigianali, ambientali, tradizionali e – non ultime – gastronomiche che conferiscono alle terre del “Contado di Molise” una sicura valenza turistico-economica”.
Il principale motivo conduttore dell’opera joviniana consiste nell’appassionata descrizione della realtà contadina molisana: le parole, i gesti, le case, le tradizioni, il duro lavoro dei campi, le sofferenze e le ingiustizie.
Il tutto calato in luoghi ben precisi, spesso volutamente riconoscibili.
Per questo il parco si sviluppa sui due principali centri logistici, che sono appunto Guardialfiera, paese di nascita di Jovine, con la sua casa natale e i luoghi sentimentali legati alla sua ispirazione letteraria, e Agnone, citata dall’autore nel suo “Viaggio nel Molise”, cittadina ricca di storia e tradizioni culturali, definita non a caso da Francesco D’Ovidio “L’Atene del Sannio”.
Per poi estendersi ad altre zone del Molise, che siano o meno citate dall’autore, depositarie comunque di un’unica identità socio-culturale e ambientale.
I primi incontri – Tutto cominciò nell’autunno del 1998, quando Francesco Paolo Tanzj, allora assessore alla Cultura del Comune di Agnone, nonché amico personale di Stanislao Nievo, Presidente della Fondazione Ippolito Nievo, incontrò per la prima volta il Dr. Perticaroli, inviato dalla fondazione stessa per promuovere un parco anche in Molise. Da quel momento gli incontri si trasferirono alla Provincia di Campobasso, dove si ebbero una serie di tavoli di concertazione per definire l’identità (si decise di dedicare il Parco a Francesco Jovine) e le modalità di organizzazione dello stesso.
Il 18 marzo e il 23 aprile dell’anno successivo si giunse alla definizione del Comitato direttivo e quindi alla sua prima riunione.
Da allora fino al 2001, anno della nascita ufficiale del Parco, i lavori continuarono ad opera soprattutto dei due centri culturali, dei comuni-sede, della Provincia di Campobasso e della F.A.I.
Nel frattempo (per quel che riguarda la sede di Agnone) il lavoro iniziato dalla amministrazione del tempo continuò con quella successiva, ad opera essenzialmente dell’Assessore Armando Sammartino, mentre era sempre il CSAM (in completa sinergia con il Centro Studi 2000 di Guardialfiera, diretto da Vincenzo Di Sabato, fin dall’inizio uno dei principali promotori del progetto) ad occuparsi degli aspetti più propriamente culturali.
La realizzazione – L’idea più originale del progetto si strutturava sull’opportunità, per il viaggiatore del Parco, di riscoprire i luoghi joviniani con mezzi d’epoca: il treno e la diligenza a cavalli.
Il treno non veniva utilizzato solo come semplice mezzo di trasporto ma si configurava come strumento operativo per la gestione delle numerose attività, prevedendo, a tal fine, il recupero di quattro carrozze “Corbellini” prodotte negli anni ’50 e ormai in disuso.
Al suo interno dovevano essere organizzate le più varie iniziative, come le Cene Letterarie, Convegni, Presentazioni di libri, spettacoli teatrali e musicali, mostre ed esposizioni oltre naturalmente alla promozione ed informazione circa l’attività del Parco stesso.
Lo scopo dei viaggi in diligenza, invece, era quello di riscoprire i silenzi ed i colori della campagna molisana che fanno da sfondo agli itinerari, tesi alla riscoperta dell’archeologia industriale, delle tradizioni e dell’ambiente naturale.
Veri e propri viaggi sentimentali, questi, che tentavano di riprodurre – sia a Guardialfiera che ad Agnone, l’ambiente, le suggestioni, i fatti e le sensazioni ricavate dell’incontro tra il brano letterario e la natura stessa del luogo.
Al centro di tutto sono le due sedi del Parco: una a Guardialfiera (con le suggestioni della casa natale dell’autore e i luoghi di “Signora Ava” e delle altre sue opere), ubicata all’interno del Palazzo Comunale; l’altra ad Agnone negli ambienti del Caffè Letterario (intitolato appunto a Francesco Jovine), situati in un locale inizio secolo, appositamente ristrutturato e dotato di una caratteristica locanda-caffetteria, con annessi ufficio operativo del Parco stesso e biblioteca.
Nelle suddette sedi, attraverso appositi collegamenti in rete, si sarebbero organizzate le visite turistiche e fornite le informazioni necessarie.
Il Caffè Letterario è tuttora in piena attività e rappresenta la prima vera realizzazione degli obiettivi del Parco: l’attivazione di nuova imprenditorialità (il Caffè viene infatti gestito da giovani operatori locali, che con professionalità e fantasia hanno saputo ricreare le atmosfere e le suggestioni di un Caffè d’epoca) unita al contenuto culturale attraverso la creazione di una piccola biblioteca a disposizione del pubblico e la periodica organizzazione di incontri poetici e letterari.
Grande importanza veniva data alle rappresentazioni teatrali ispirate alle opere di Jovine, in particolare a “Le terre del Sacramento”, che avrebbero avuto diffusione locale, nazionale ed internazionale.
Altre iniziative riguardavano il problema dell’emigrazione (attraverso mostre fotografiche, concorsi a tema, collettive di pittura, etc.).
Per ciò che riguarda infine l’aspetto più squisitamente letterario sono state realizzate una giornata di studi critici sull’autore (all’interno della Festa del Libro, ad Agnone) ed un premio letterario internazionale Francesco Jovine, nella nuovissima sala convegni di Guardialfiera.
Gli Enti Proponenti del Parco erano i Comuni di Guardialfiera e di Agnone e la Provincia di Campobasso, che era anche beneficiario dei fondi europei concessi.
La direzione veniva invece affidata ad un Comitato Direttivo (di cui facevano parte il Comune di Guardialfiera, il Comune di Agnone, il Centro Studi Molise 2000, il Centro Studi Alto Molise, la Confcommercio, la Confcooperative e la Provincia di Campobasso), il quale determinava le linee guida e gli obiettivi del Parco, ne controllava e garantiva la continuità di gestione, conferiva eventuali incarichi operativi e sovrintendeva ad ogni altro aspetto di tipo generale.
Venne inoltre costituito un Comitato Scientifico, presieduto dal Prof. Francesco D’Episcopo, al quale era affidato il compito di promuovere e controllare gli aspetti culturali e letterari.
Il vero e proprio Ente Gestore, infine, era rappresentato dalla Società Cooperativa a r.l. “Contado di Molise”, di cui facevano parte i rappresentanti degli stessi enti del Comitato Direttivo, che si occupava di gestire e distribuire le risorse finanziarie sia in modo diretto che affidandole a società cooperative o private del territorio.
Le difficoltà –
Che fine ha fatto il Parco Letterario del Molise?
Le sue attività procedettero con molta, troppa lentezza: alcune delle iniziative fallirono ed altre stentavano a decollare in maniera definitiva.
Perché?
Forse la moda anacronistica di voler a tutti i costi mettere in piedi affollati quanto inutili “tavoli di concertazione” ha prodotto – ahimè – ciò che molti avevano a suo tempo combattuto e pronosticato: lo svuotamento del significato stesso del Parco (…), diluitosi in mille rivoli di lentezze burocratiche ben lontane dall’idea di efficienza e spontaneità sostenuta da Stanislao Nievo.
Lo stesso Comitato Direttivo che, secondo quanto previsto dallo Statuto, avrebbe dovuto essere il centro promotore, che fine ha fatto?
Sono stati ben spesi i finanziamenti ricevuti?
Quanti di questi sono finiti nelle secche di più o meno sterili e farraginosi meccanismi burocratici?
A che punto sta il rapporto interattivo tra le due sedi, Guardialfiera e Agnone?
Che fine ha fatto il treno?
Perché i Viaggi Sentimentali in diligenza non sono stati effettuati, soprattutto in agosto, e nonostante le richieste di molti turisti?
Perché non è stata attivata una adeguata promozione pubblicitaria?
Perché la giornata di studi critici su Francesco Jovine è miseramente fallita (nessuna pubblicità, nessun invito ad personam, nessuna presenza della stampa, nessun progetto innovativo di studi critici, nessuna conseguente risposta di pubblico…)?
Queste ed altre domande – ahimè senza risposta – furono poste dai primi promotori (a cominciare dai due assessori alla cultura che si erano avvicendati) al Presidente dell’Ente Gestore in un incontro pubblico organizzato nel 2002 al caffè Letterario di Agnone.
La fine – L’Ente Gestore, presieduto da Vinicio D’Ambrosio della Confcommercio, nonostante le proteste dei rappresentanti di Agnone e Guardialfiera, si rivelò essere un altro “carrozzone pubblico” inutile e farraginoso, interessato più alla gestione clientelare dei finanziamenti che alla reale funzione culturale e socio-turistica del progetto.
Inoltre, quando entrò in funzione la sede operativa di Agnone (che venne anche prestata – non si sa perché e come – al Presidio Turistico Provinciale) qualche anno dopo i mobili e le attrezzature comprate con i fondi europei si persero misteriosamente nei meandri di altri edifici comunali, e pian piano ogni altra iniziativa si spense nel nulla apatico del tran tran politico quotidiano dell’epoca.
La volontà di ricostituirlo – Oggi, per volontà del Centro Studi Alto Molise “Luigi Gamberale” e in particolare di Armando Sammartino, si sta cercando di ricostituire il Parco nelle due sedi di Guardialfiera e Agnone, per riprenderne almeno in parte le attività che, sempre e comunque, costituiscono un importante volano per il turismo culturale delle nostre zone.
Allo stato attuale Armando Sammartino, tesoriere del CSAM “Luigi Gamberale”, è in contatto con Stanislao De Marsanich, Amministratore delegato di “Paesaggio Culturale Italiano” che ha a cuore una forte ripresa delle attività dei Parchi Letterari.
Nel frattempo la Società Dante Alighieri ha acquisito dalla Fondazione Ippolito Nievo, presieduta dalla scrittrice Maria Rosa Santiloni, l’intero pacchetto dei Parchi Letterari.
La rinascita – Finalmente, dopo un lungo periodo di silenzio, per merito soprattutto di Maurizio Varriano (Presidente per il Molise dei Borghi d’eccellenza), dopo ben 20 anni dalla sua nascita ufficiale, il Parco è rinato.
Venerdì 13 novembre 2020, infatti, presso il Caffè Letterario “Francesco Jovine” di Agnone, su invito appunto di Maurizio Varriano, si sono riuniti i rappresentanti dei Comuni di Guardialfiera e Agnone insieme ai direttivi del Centro Studi 2000 “Nicola Perrazzelli” di Guardialfiera e del Centro Studi Alto Molise “Luigi Gamberale” di Agnone per nominare i rispettivi rappresentanti in seno al nuovo Comitato Tecnico Scientifico e dare vita nuovamente al Parco Letterario “Francesco Jovine”.
E così venerdì 11 dicembre 2020, presso l’Assessorato alla Cultura del Molise a Campobasso, alla presenza dei due comitati tecnico scientifici, del Sindaco di Guardialfiera, del Vice Sindaco di Agnone e del referente dell’Assessore alla Cultura del Molise, è stato siglato e firmato il protocollo di gemellaggio con un unico Comitato Tecnico Scientifico che istituisce il Parco Letterario che successivamente verrà comunicato alla società Dante Alighieri che gestisce i Parchi Letterari nazionali.
Un risultato questo di grande importanza che riprende il percorso lasciato dando vita a un soggetto culturale di ampio respiro teso a promuovere l’immagine del Molise in Italia e all’estero attraverso l’opera di Jovine ma anche del patrimonio culturale e ambientale della regione tutta.
Francesco Paolo Tanzj