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  • Intimidazioni per estorcere denaro ad un imprenditore, tre arresti in Molise

    Nella mattinata odierna la Squadra Mobile della Questura di Campobasso ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure coercitive disposta dal G.I.P. del Tribunale di Campobasso, dott.ssa Roberta D’ONOFRIO. Due persone, entrambe domiciliate a Campomarino (CB) sono state tratte in arresto e associate in carcere. Una terza di Sant’Elia a Pianisi (CB) e stata sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

    II reato contestato a tutti i soggetti attinti da misura (e ad altri denunciati a piede libero) e di concorso in tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, in danno di un imprenditore edile di Campobasso. Qualche giorno prima di Natale, i due indagati oggi tradotti in carcere (pluripregiudicati) si sono presentati sotto l’abitazione della vittima, pretendendo -secondo quanto emerso dalle indagini – la corresponsione indebita di denaro. II pretesto di tale richiesta era quella di ottenere
    in favore del “mandante”, di Sant’Elia a Pianisi, del denaro a fronte di asseriti crediti che quest’ultimo avrebbe vantato; la richiesta iniziale di 7mila euro e poi lievitata fino ad euro 100mila.
    L’imprenditore estorto, nonostante la prostrazione e la comprensibile
    preoccupazione, per sé e per la propria famiglia, ha trovato il coraggio di rivolgersi alia Polizia e denunciare il fatto cosi consentendo alia Squadra Mobile, coordinata da questa Procura, di ricostruire compiutamente la vicenda individuando le singole responsabilità.

    Il G.I.P. ha condiviso l’impianto accusatorio anche in relazione alia sussistenza del “metodo mafioso”, cioè alle intimidazioni che richiamano direttamente la metodologia utilizzata dai sodalizi criminali che
    controllano interi territori, sia pure non, fino ad ora, quello molisano. Peraltro il reato e stato commesso da soggetti non del tutto estranei a contesti camorristici i quali hanno agito avvalendosi, per l’appunto, di modalità tali da evocare la forza intimidatrice dell’agire mafioso.

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