Nell’ennesima domenica senza calcio, la gara tra l’Olympia Agnonese e il Pineto è stata rinviata a causa della positività di diversi calciatori abruzzesi, l’Eco online fa un tuffo nel passato e ripercorre, a metà anni ’80, le avvincenti stagioni sugli infuocati campi campani del tandem targato Nicola Bucci – Gino Cerimele. Tra classifiche, curiosità, gol e sfide epiche, anche una verità storica che in pochi conoscono, ovvero che l’Olympia avrebbe potuto guadagnare la serie D con 19 anni di anticipo rispetto a quella ottenuta il 29 aprile 2007 all’Acquasantianni di Trivento grazie ad un gol di Antonio Orlando.
Dagli archivi della Promozione campana (ancora non esisteva l’Eccellenza e l’autonomia regionale molisana) infatti riemerge la stagione 1987 – 1988. Un campionato dove i granata erano approdati da due anni dopo il testa a testa vinto con l’Aurora Ururi (1^ Categoria campana) all’ultima giornata (2-0) in un ‘Civitelle’ con oltre 2500 spettatori.
Ebbene quell’anno, in un girone infernale composto da tutte squadre campane a parte Larino, Venafro, Isernia (ritiratasi) e la neo promossa Aurora Ururi, l’undici di Bucci e Cerimele, ma è giusto ricordare anche dirigenti come Nicola Bomba e Elio Ciccorelli, riuscì a piazzarsi in terza posizione alle spalle di squadroni come Real Aversa e Maddalonese. Erano gli anni di Diego Armando Maradona alla corte dell’ingegnere Ferlaino, dei due punti a vittoria e del mitico Costantino Pierdomenico, per tutti Ninotto, che su Radio Agnone 1 raccontava le gesta dei granata sugli impolverati rettangoli delle province di Napoli e Caserta. Radiocronache e servizi televisivi seguitissimi dove il bomber Mario Di Gregorio si trasformava in un “pirata salgariano che affondava i galeoni campani”.
Alla fine il torneo lo vinse il Real Aversa di Ciccio Foggia con l’Agnonese che chiuse con un lusinghiero terzo posto. Una posizione che comunque avrebbe assicurato ai molisani il ripescaggio in D al pari della Maddalonese classificatasi seconda. Tuttavia la dirigenza dell’Olympia rinunciò e in Interregionale finì il Giugliano, che seppur sesto, approfittò dell’ulteriore “no” di Casale Bonito (quarto) e Frattese (quinta). Il motivo del gran rifiuto da parte degli altomolisani legato a problemi di natura economica che non avrebbero assicurato in Interregionale lo svolgimento di un torneo dignitoso. Almeno così si disse… Impresa che contrariamente riuscì a Giugliano e Maddalonese, che insieme al Real Aversa, furono protagonisti di una esaltante salvezza nel girone I. A vincere quel campionato La Palma (seconda società di Cagliari) davanti al Vis Sezze e Isola Liri.
In quella stessa stagione (’88-’89), dopo tre anni di Promozione campana, l’Agnonese diceva addio al girone. A Bucci e Cerimele, richiamati in panchina dall’allora società di Esterino Policella, non riuscì il miracolo di salvare la squadra seppur per soli tre punti. In 1^ categoria con l’OLympia retrocessero il Cellole (ultimo), il Venafro (penultimo) e il Giorgio Ferrini (quart’ultimo).
Da rimarcare come l’epopea di quegli anni iniziò nella stagione ’86-’87 con i granata che chiusero il campionato in seconda posizione a due lunghezze dall’Arzanese-Secondigliano. Fu proprio l’undici di Armando Coco ad avere accesso agli spareggi a tre per salire in Interregionale. Spareggi promozione poi vinti da Sant’Antonio Abate e Portici entrambe vittoriose sull’Arzanese con quest’ultima che ebbe le porte sbarrate per accedere alla categoria superiore.