La possibilità che due medici del Pronto soccorso dell’ospedale di Agnone vengano trasferiti al ‘Veneziale’ di Isernia, resta reale. In alto Molise tiene banco la vicenda sulla carenza di personale che di fatto mette a serio rischio la continuità di servizi fondamentali, come appunto quello del Pronto soccorso. Negli ultimi giorni è scoppiata una vera e guerra tra poveri tra Isernia e Agnone che, come spesso accade in queste situazioni, penalizzerebbe la struttura più piccola. In questo caso, manco a dirlo, a perire il ‘San Francesco Caracciolo’ già svuotato di reparti (Chirurgia, Ginecologia-Ostetricia, Otorinolaringoiatria-Ortopedia) e personale. A rispedire al mittente, quindi all’Asrem, la sciagurata ipotesi, il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Greco, che durante la conferenza stampa convocata davanti il Pronto soccorso di Isernia ha parlato di “scelte illogiche che peserebbero come macigni sui Livelli essenziali di assistenza”.
Il tutto alla vigilia di mesi in cui la popolazione dell’alto Molise raddoppia complice il flusso turistico e il rientro nei centri montani di migliaia di emigranti. “Mi auguro che quanto paventato negli ultimi giorni venga scongiurato, diversamente significherebbe condannare a morte il territorio”, ha aggiunto Greco che insieme ai suoi colleghi ha offerto più volte proposte al presidente Toma per sanare l’annosa problematica.
Va ricordato che all’epoca della gestione Sosto, l’arrivo dei due giovani medici al Pronto soccorso di Agnone salvò di fatto il reparto da una chiusura quasi scontata. A maggior ragione oggi quei professionisti non sarebbero disposti a recarsi ad Isernia a costo di presentare le proprie dimissioni all’azienda, come raccontano i bene informati. Mentre le voci e le indiscrezioni si riconcorrono nessuna presa di posizione emerge da parte dell’amministrazione comunale che pure vanta buoni rapporti con il direttore generale di Asrem, Oreste Florenzano, come pure con alcuni consiglieri di maggioranza in Regione.
Ma il silenzio da parte dell’entourage del sindaco Daniele Saia preoccupa la cittadinanza molto più se si considera che, il capo dell’esecutivo a Palazzo San Francesco, è anche il presidente della Conferenza dei sindaci, che tra i compiti può “esprimere parere in merito al conseguimento, da parte del direttore generale dell’Asrem dei risultati aziendali ed al raggiungimento degli obiettivi, può avanzare proposte alla Regione per la revoca del direttore generale dell’Azienda o per non disporne la conferma. Ha poi facoltà consultive nel settore dell’integrazione tra i servizi sanitari ed i servizi socio-assistenziali. In particolare, alla Conferenza dei Sindaci compete la promozione dell’integrazione tra i servizi sanitari ed i servizi socio-assistenziali e i pareri sul programma delle attività distrettuali”.