Una strada maledetta la ‘Guado Liscia – Capracotta’. L’ultimo incidente in ordine di tempo ne conferma l’alta pericolosità. Su quel tratto, sempre in contrada Macchia, nel settembre del 1998 a perdere la vita un giovanissimo motociclista 18enne di Agnone. Ma innumerevoli sono gli incidenti segnalati dalle forze dell’Ordine e Vigili del fuoco chiamati a soccorrere gli automobilisti. Così l’arteria, gestita dalla Provincia di Isernia, resta fortemente carente in termini di sicurezza. E non solo per via dei numerosi tornanti o dalla neve e formazione di ghiaccio durante il periodo invernale. Infinite sono le criticità.
Ad esempio, la larghezza della strada che collega i centri più importanti dell’alto Molise, Agnone e Capracotta, in alcuni tratti è insufficiente a garantire il passaggio di due pullman contemporaneamente. Non solo, perché percorrendola ci si accorge dell’assenza di segnaletica orizzontale oltre che di guard-rail in molti casi abbattuti o divelti i quali potrebbero evitare l’uscita fuori dalla carreggiata dei mezzi, in particolare nelle ore notturne o in condizioni meteo proibitive.
Per non parlare della manutenzione pressoché latitante. Infatti se si escludono i rattoppi di asfalto degli ultimi mesi, il percorso è caratterizzato da avvallamenti, buche e cunette stracolme di detriti che impediscono il decorso delle acque piovane. In passato a più riprese gli amministratori di Capracotta hanno denunciato lo stato di totale abbandono in cui versa l’arteria, ma il loro grido di allarme è rimasto inascoltato. Eppure quando si parla di turismo, l’alto Molise diventa il centro di gravità di una provincia e una regione che nelle vesti di enti puntualmente non investono risorse su un asset fondamentale come quello viario, il quale resta da Terzo Mondo. La ‘Guado Liscia – Capracotta’ è solo l’ulteriore riprova. Meditate gente…