È arrivato il parere positivo dell’Organo di Valutazione dell’Unesco. Il Comitato Intergovernativo si riunirà dal 13 al 15 dicembre. Il Sindaco di San Pietro Avellana Simona De Caprio, Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, esprime soddisfazione per la notizia.
Passo in avanti per la candidatura a Patrimonio immateriale dell’Unesco per la ‘Cerca e cavatura del Tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’ con il parere positivo dell’Organo di Valutazione dell’Unesco. Notizia accolta positivamente a San Pietro Avellana, il paese del tartufo, e dal Sindaco Simona De Caprio in qualità di Vice Presidente dell’Associazione Città del Tartufo, associazione nazionale che unisce diverse realtà legate al prezioso fungo in Italia e che ha sostenuto la candidatura.
“La cerca e cavatura del Tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” è una candidatura di carattere nazionale istruita grazie al coordinamento tecnico-scientifico istituzionale del Servizio II- Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del Ministero della Cultura (MiC).
Il percorso, iniziato nel 2013, è stato seguito e implementato dalla partecipazione diretta e costante della vasta comunità che si identifica nell’elemento, una rete interregionale nazionale composta da singoli tartufai, da libere associazioni, da soggetti riuniti in gruppi associati nella Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiana (Fnati) e dall’Associazione Nazionale delle Città del Tartufo ( ANCT) come rete istituzionale che raggruppa i territori tartufigeni.
La comunità proponente la candidatura, appreso il parere positivo espresso dall’Organo di Valutazione dell’UNESCO, esprime soddisfazione per questo ulteriore passo avanti verso il riconoscimento della propria tradizione culturale nella Lista del Patrimonio Immateriale e rimane in attesa che queste valutazioni tecniche positive trovino conferma nell’iscrizione a seguito della riunione del Comitato Intergovernativo che si terrà a Parigi dal 13 al 18 dicembre.
«L’iscrizione – sottolinea Simona De Caprio – comporterà un sempre maggiore impegno della comunità sia nella diffusione dei principi della Convenzione 2003 che nella divulgazione e rivitalizzazione dell’elemento a garanzia della trasmissione alle giovani generazioni di buone pratiche rispettose della natura, degli animali e dei detentori e praticanti un’attività millenaria. Solo attraverso il rispetto di questi ambiti i territori italiani coinvolti potranno vedere concretizzarsi positive ricadute in ambito di benessere sociale delle comunità più largamente intese».