Situazione davvero complicata quella che riguarda il terzo lotto della Fresilia, l’arteria che dovrebbe collegare la Bifernina alla Trignina, una sorta di miracolo atteso ma che potrebbe non concretizzarsi, per lo meno nel breve periodo.
Il problema sta tutto nel tracciato, soprattutto quello si snoda da Duronia fino a Bagnoli del Trigno (anche se autorevoli addetti ai lavori rimarcano come sia in effetti molto più lungo): un’area vasta, sottoposta a vincolo paesaggistico per la quale non sarebbe stata avviata alcuna procedura di richiesta di variazione del tracciato o di modifica degli stessi vincoli. Che non sarebbero solo quelli regionali, si badi bene. Sarebbero anche derivanti da norme nazionali.
Motivo per il quale, stante l’assenza di questa richiesta formale che avrebbe dovuto essere avanzata, i fondi destinati alla sua realizzazione potrebbero essere riprogrammati perché, come i bene informati raccontano dai palazzi della Regione, non si può di certo correre il rischio di perderli.
Quasi 13 mesi sono trascorsi dalla determinazione numero 525 del 30 dicembre 2020 con la quale la Provincia di Isernia ha aggiudicato i lavori per la progettazione definitiva dei lavori di completamento della Fresilia in direzione Sprondasino (sulla fondovalle del Verrino) al raggruppamento temporaneo di imprese Techproject srl di Roma per l’importo di 412mila 952,92, al netto del ribasso offerto del 61,31%. Circa 158mila euro destinati alla progettazione definitiva, oltre 163mila euro alla direzione lavori, altri 90mila euro circa per il coordinatore sicurezza in esecuzione.
E se nei giorni scorsi si è alzata la richiesta di aiuto, indirizzata alla Regione, con l’appello ad accelerare le procedure utili alla variazione del vincolo paesaggistico, oggi da Campobasso arriva invece la reprimenda: è la Provincia di Isernia a dover procedere per la richiesta di variazione del tracciato, cosa si aspetta?
Tra l’altro, rimarcano ancora gli addetti ai lavori, la Regione sarebbe obbligata – a fronte di questa stasi nelle attività amministrative che dovrebbero consentire l’avvio degli iter indispensabili per cercare una soluzione – a confermare la strategicità dell’opera (che non sarebbe affatto in discussione), a trovare altri fonti di finanziamento ma, soprattutto, a riprogrammare quelle stanziate posto che si rischia seriamente di perderle.
In pratica, alla Regione, ad oggi non sarebbe arrivata alcuna richiesta di variazione dei vincoli, quelli di competenza ovviamente. E sembrano anche un po’ tardivi gli appelli ad una soluzione, che guarda caso arrivano a pochi giorni dal rinnovo del Consiglio provinciale che sarà definito domenica prossima.
Il progetto di fattibilità tecnica ed economica e lo studio geologico, finalizzato all’esecuzione dei lavori di completamento della Sp 59 Fresilia in direzione Sprondasino, redatto dalla Rti Techproject srl – i lavori complessivi hanno un importo totale di 40 milioni di euro – sono stati approvati all’inizio del febbraio del 2019 e la Regione Molise, nell’aprile dello stesso anno, ha attivato l’intervento individuando la Provincia di Isernia come soggetto attuatore. Il quadro economico per il finanziamento è stato poi approvato dalla Regione nel novembre del 2019. Nel marzo 2020, poi, con determinazione del Direttore del IV Dipartimento della Regione Molise, si è approvata e finanziata la fase di progettazione per un importo di poco superiore al milione e 600mila euro.
Alla fine di giugno 2020, poi, è stata avviata la procedura di gara mediante offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità prezzo, per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per la progettazione definitiva, direzione lavori e coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione per una somma di poco superiore al milione di euro. Gara aggiudicata, appunto, a fine 2020.
Ma il tracciato che cade in un’area vasta sottoposta a vincoli paesaggistici – regionali e nazionali – impedisce di fatto i passi in avanti sollecitati dalle comunità locali che naturalmente vedono nella realizzazione del terzo lotto della Fresilia un’opportunità di sviluppo imperdibile: sarebbe davvero la fine dell’isolamento di cui soffrono le aree interne, uno sbocco importante in territorio abruzzese per la zona dell’Alto Molise che naturalmente guarda con interesse a quel mercato al quale può accedere al momento solo utilizzando la Trignina oppure percorrendo una serie infinta di curve e tornanti (che d’inverno diventano pericolosissimi perché attraversano aree boscose a quote non indifferenti) fino a Villa Santa Maria dove è possibile usufruire della fondovalle del Sangro. Una arteria moderna, a scorrimento veloce, che attraversa il territorio interno e arriva alla costa. E che assomiglia davvero ad un miracolo per chi arriva dal Molise.
di Lucia Sammartino da PrimopianoMolise