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  • Ignora il divieto di avvicinamento alla ex, scattano le manette per un 26enne

    I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Termoli, nel corso della serata di ieri, hanno tratto in arresto un 26enne pescarese residente da tempo a Termoli, già titolare di precedenti di polizia, colto in flagrante mentre violava la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Detta misura era stata emessa a suo carico il 15 novembre 2021 dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Larino (CB) in seguito a diverse condotte di natura persecutoria, consistite in pedinamenti sfociati perfino in aggressioni verbali e fisiche, tenute dall’uomo tra il 22 luglio ed il 23 ottobre dello scorso anno nei confronti della 34enne ex compagna dello stesso, legate verosimilmente alla mancata accettazione da parte dell’uomo dell’interruzione della relazione con la donna.

    Nella circostanza i militari, su richiesta di aiuto pervenuta al numero di emergenza NUE112 da parte della vittima, intervenivano tempestivamente sorprendendo il 26enne in prossimità dell’ingresso della dimora temporanea della donna, in palese violazione della misura cautelare a cui il medesimo si trovava sottoposto. A quel punto, appurate le sue oggettive responsabilità in relazione alla violazione degli articoli 612 bis del codice penale e 282 del codice di procedura penale, lo stesso veniva tratto in arresto per atti persecutori e violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e, previ adempimenti del caso, tradotto presso la propria abitazione per ivi permanere, in regime di arresti domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino (CB).


    Nel corso della successiva udienza dinanzi alla competente Autorità Giudiziaria, l’arresto è stato quindi opportunamente convalidato poiché legittimamente eseguito. Positivo è stato fortunatamente l’epilogo di questa vicenda che, grazie al perentorio e puntuale intervento dell’Arma, ha permesso di tutelare la vittima ed evitare che il reato in questione potesse portare – come purtroppo spesso accade specie in casi del genere – a ben più gravi conseguenze.

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