All’una circa di questa notte alla Centrale operativa della Compagnia carabinieri di Atessa è giunta la chiamata di un dipendente della società “Edison S.p.a.”, il quale ha segnalato che in quattro impianti del parco eolico situato nel comune di Fraine, inspiegabilmente era scattato l’allarme per un blocco improvviso.
Essendo forte il sospetto che fosse in atto un tentativo di furto del rame presente negli impianti, venivano immediatamente inviate le pattuglie della Stazione carabinieri di Bomba e di Castiglione Messer Marino. In un primo momento la pattuglia ha fermato un’auto sospetta proprio in prossimità dell’imbocco per la centrale eolica. A bordo un trentenne di Lanciano, ospite di alcuni parenti di Fraine, che si è mostrato evidentemente ubriaco e ha rifiutato di sottoporsi all’alcooltest. Per questi motivi è stato denunciato all’autorità giudiziaria competente. L’operazione sembrava conclusa, ma proprio l’ubriaco di turno ha in realtà fatto sfumare quelli che sarebbero potuti essere degli arresti in flagranza di reato.
I militari, infatti, hanno ipotizzato un mero guasto tecnico a danno della centrale eolica, ritenendo i due casi non collegati, come di fatto poi è stato accertato. Dopo circa un’ora un nuovo allarme dalla wind farm. A quel punto la pattuglia di Castiglione Messer Marino ha fiutato che stesse accadendo qualcosa di poco chiaro e ha raggiunto direttamente la centrale eolica. I militari, giunti sul luogo, accertavano che era stato forzato l’ingresso di quattro torri eoliche, quelle andati in allarme, e dalle quali era stato estratto una ingente quantità di rame per un peso complessivo di circa 600 kg.
Il rame era stato accatastato esternamente alle pale eoliche per essere recuperato e trafugato in un secondo momento, probabilmente mediante un veicolo pronto ad intervenire successivamente, ma l’arrivo dei Carabinieri ha fatto saltare il piano costringendo i ladri a dileguarsi rapidamente a piedi lasciando sul posto la refurtiva. Evidentemente i ladri hanno notato i lampeggianti della pattuglia impegnata a controllare la persona ubriaca e hanno desistito dal loro intento criminale dandosi alla fuga prima dell’arrivo della seconda pattuglia dell’Arma.
«Un furto sventato, messo in atto non da ladri improvvisati, ma da una banda preparata, in grado anche di bloccare i quattro impianti eolici al fine di estrarre in sicurezza il rame presente nei cavi elettrici. – commentano dal comando compagnia di Atessa, retto dal capitano Alfonso Venturi – Quello del furto di rame è un reato che oramai da diversi anni è in forte ascesa, in quanto si tratta di un metallo facilmente rivendibile sul mercato nero a prezzi che oscillano tra i 3 e i 5 euro al chilogrammo».