A tre anni dalla sua scomparsa, era il 17 novembre del 2019, il prefetto vaticano Enrico Marinelli è stato ricordato con una santa messa celebrata nella chiesa di Sant’Amico, quartiere dove risiedeva durante i soggiorni agnonesi. La celebrazione, organizzata dagli amici di sempre, Adriano Orlando e Clemente Zarlenga, ha visto la partecipazione di numerosi poliziotti, familiari e conoscenti. Il ‘mio Generale’ come amava chiamarlo Giovanni Paolo II, per quindici anni si è occupato della sicurezza del santo polacco con il quale aveva un rapporto che travalicava l’aspetto prettamente professionale.
Ad officiare la messa il padre caracciolino Giovan Battista che durante l’omelia ha inteso ricordare l’opera di Enrico Marinelli durante la vita terrena. Azioni sempre in favore degli ultimi, indifesi, diseredati. Inoltre, in molti, ancora oggi, ricordano l’azione messa in campo per portare il papa santo a visitare il Molise e Agnone il 19 marzo del 1995 in una giornata che resterà per sempre scolpita nelle pagine della storia della cittadina altomolisana. Agnone, che in seguito, sempre sotto la spinta di Marinelli, intitolò una piazza a Karol Wojtyla. A tre anni dalla sua morte il ricordo di Enrico Marinelli vive come non mai, in particolare da parte di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo apprezzandone doti umane e professionali dall’indiscutibile valore.
Pio Savelli