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  • Acqua non potabile, la sindaca: «Problema ereditato dalla precedente Giunta che solo noi stiamo risolvendo»

    «Con immenso stupore, rileviamo la critica aspra e sterile dell’opposizione consiliare, che mira solo ed esclusivamente a sollevare polemiche allo scopo di gettare discredito sull’attuale esecutivo, per meri scopi politici».

    La sindaca Simona De Caprio

    Sono le parole della sindaca di San Pietro Avellana, Simona De Caprio, in replica alle sollecitazioni arrivate dall’opposizione in merito alla questione della potabilità dell’acqua in alcune zone del paese. Da otto mesi circa è in vigore un’ordinanza che vieta l’utilizzo di acqua dei rubinetti per scopi alimentari, perché dalle analisi di laboratorio è risultata non adatta al consumo umano. Dopo le dichiarazioni del consigliere di minoranza, Giuseppe Sebastiano, arriva la replica della sindaca.

    Il consigliere di minoranza Sebastiano

    «E’ chiaro che l’amministrazione da me guidata ha ereditato il problema, mai risolto in dieci lunghi anni di
    gestione, da parte di chi oggi si erge sullo scranno della contestazione. – riprende la sindaca – In merito vanno fatte alcune precisazioni. Premesso che comprendiamo il disagio di parte della popolazione che non dispone di acqua potabile, per un problema che l’attuale opposizione conosce benissimo e fa finta di ignorare. Il serbatoio di “Capo Di Vandra” che serve l’omonima frazione, Scalo Ferroviario, Torre di Feudozzo, Valle, Pinciara e Contrada San Giovanni, non ha mai disposto di un necessario impianto di clorazione, per cui nessuno poteva assicurare la tranquillità della potabilità della risorsa idrica ai nostri cittadini. Sono trascorsi otto mesi dall’ordinanza sindacale del divieto di potabilità dell’acqua in queste frazioni, ma nel frattempo ci siamo attivati per risolvere definitivamente il problema. In questi mesi, abbiamo provveduto a richiedere le autorizzazioni al passaggio della rete elettrica su alcuni terreni di proprietà privata, su cui insistevano piante ad alto fusto che impedivano di raggiungere il serbatoio, per provvedere successivamente a realizzare un impianto fotovoltaico con inverter, con lo scopo di alimentare l’indispensabile impianto di clorazione automatico, già appaltato».

    «La ditta appaltatrice, avrebbe già consegnato i lavori, qualora non vi fossero stati impedimenti nella fornitura dei pannelli fotovoltaici, in un momento particolare, dove come è noto, le spedizioni di materiale elettrico dalla Cina hanno subito fortissimi ritardi. Tuttavia, gran parte del materiale è disponibile per essere installato. Come ci riferisce l’azienda appaltatrice: “i lavori potranno essere consegnati entro il mese di gennaio 2023, con l’impianto di clorazione funzionante e la garanzia per i cittadini ricadenti nell’area coperta dalla distribuzione idrica di tale serbatoio, dell’uso dell’acqua per scopi potabili”. Emetteremo in merito un’ordinanza che annulla la precedente, con i limi al consumo di acqua per usi potabili. Della questione, i residenti dell’area sono ben a conoscenza, come anche l’opposizione dovrebbe conoscere le difficoltà affrontate in questi otto mesi, non dipendenti dalla volontà dell’ente che rappresento. Di incredibile, vi è solo il disinteresse del precedente esecutivo visto che è dovuta subentrare una nuova amministrazione che ha assunto l’onere di risolvere finalmente un annoso problema».

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