Con la Legge finanziaria 2023 è stato introdotto un importante novità in termini di lavoro per il settore agricolo. Infatti non abbiamo più i vecchi voucher che di fatto erano scarsamente utilizzabili a causa della pesante burocrazia che si portavano al seguito. Le imprese agricole possono oggi fruire di un nuovo strumento del mercato del lavoro ovvero il lavoro occasionale a tempo determinato che potrà essere utilizzato per assumere disoccupati, studenti, pensionati, cassintegrati e coloro che percepiscono reddito di cittadinanza. Ad eccezione dei pensionati di vecchiaia o di anzianità, questi soggetti non devono aver avuto un ordinario rapporto di lavoro subordinato in agricoltura nei tre anni precedenti alla instaurazione del nuovo rapporto (fa eccezione naturalmente il rapporto occasionale a tempo determinato stesso).
La nuova normativa è molto semplice da applicare, prevede anche un importante riduzione contributiva del 68% su tutto il territorio nazionale mentre nel Molise erano già presenti delle riduzioni dal 45% fino al 68%; potrà essere utilizzato per un massimo di 45 giorni effettivamente lavorati nell’arco dell’anno; dal punto di vista burocratico prevede la comunicazione all’inizio della prestazione lavorativa, dopodiché alla fine del rapporto di lavoro, che può essere anche di un solo giorno fino massimo di 45 gg nei 12 mesi (01 gennaio – 31 dicembre), dovranno essere versati i relativi contributi. La retribuzione, invece, potrà essere effettuata sia giornalmente che settimanalmente nonché mensilmente o a fine rapporto, secondo le esigenze del datore di lavoro e lavoratore; l’unica attenzione riguarda il pagamento che deve avvenire con assegno piuttosto che con bonifico o tramite una ricarica di una carta prepagata.
Quindi uno strumento trasparente ma allo stesso tempo molto semplificato, che potrà essere utilizzato da un’ampia platea di soggetti come i pensionati, ma anche soprattutto per avvicinare i giovani, in particolare gli studenti, dando una risposta a quella che è una carenza cronica di mancanza di manodopera specie in prossimità dell’avvio delle grandi campagne di raccolta in cui si intensifica l’esigenza di manodopera nel settore.
Quindi siamo difronte ad uno strumento trasparente, semplice ed economico, assolutamente necessario, che va nella direzione di fornire una risposta ad una forte richiesta d innovazione del sistema lavoristico in agricoltura, in sostituzione di vecchie disposizioni molto spesso inutilizzabili.
“A ciò – afferma il Direttore regionale di Coldiretti Molise – si è giunti grazie all’impegno ed alla determinazione di Coldiretti, alla sua reputazione; in tanti anni di lavoro l’Organizzazione ha saputo costruire anche sul tema del lavoro agricolo risposte adeguate nell’interesse della categoria, accrescendo la propria rappresentatività. Nel 2000 la Coldiretti a livello nazionale rappresentava, nel settore agricolo, pochissime “giornate di lavoro”, oggi invece ne rappresenta oltre 22 milioni. Questo – conclude Ascolese – consente all’Organizzazione di confrontarsi con il Governo con la consapevolezza di avere alle proprie spalle migliaia di imprese che assumono manodopera effettiva, imprese impegnate a combattere su tutti i territori la illegalità in piena trasparenza”.