“Dopo circa 15 anni e l’aver salvato dal taglio numerosi esemplari di abete utilizzati nel periodo natalizio, con un blitz mattutino e senza alcuna concertazione, il Comune di Agnone ha deciso di abbattere l’albero in Piazza Unità d’Italia. Un’operazione dettata da una perizia la quale ha stabilito la pericolosità della pianta. Sinceramente, dopo aver speso la mia vita personale e professionale a contatto con la natura, non posso che rivolgere un plauso a chi – in assenza di qualsivoglia avvisaglia – abbia incaricato un professionista che stabilisse il taglio di una pianta, la quale, non mostrava alcuna problematica”. E’ il commento dell’ex assessore all’Agricoltura e Protezione civile, Tonino Scampamorte che si scaglia contro la giunta Saia per una decisione, a suo dire, incomprensibile.
Sullo stato di salute dell’abete rosso, l’ex dipendete della Comunità montana ‘Alto Molise’, aggiunge: “La cima era verde, la corteccia presente, e a terra non vi era il classico tappeto di aghi come accade – ad esempio – per gli alberi di Natale quando in casa mostrano sofferenza. Insomma, chi ha incaricato il tecnico per la perizia – rimarca ironicamente Scampamorte – ha avuto occhio clinico e un presagio senza pari come se sapesse di trovare una risposta scontata”. L’abete, abbattuto all’ingresso della città, fu prelevato nei pressi della chiesa di Sant’Antonillo dove andava rimosso per fare spazio ai lavori di ampliamento della pavimentazione adiacente la struttura.
“Con tale operazione, oltre a salvare la pianta – riprende l’ex consigliere comunale della giunta Marcovecchio – si pose fine alla brutta abitudine di prelevare ogni anno, in occasione delle festività natalizie, un abete dal bosco Montecastelbarone, privando il sito degli esemplari più maestosi”. Oltre al taglio dell’abete nella piazza principale di Agnone, identica sorte è toccata ad un esemplare simile nella villetta adiacente l’ufficio postale che, sempre a detta di Scampamorte, non rappresentava alcuna pericolosità per l’incolumità di persone o cose. “A questo punto sorgono spontanee alcune domande: in città ci sono altre piante che necessitano di una verifica? Ad esempio, i quattro cipressi all’interno del vecchio cimitero, la cui pericolosità è stata segnalata più volte dal gestore, saranno finalmente tagliati o essendo posti in una location poco adatta a foto ricordo, si passerà oltre?”.
“Mentre ci si riempie la bocca di ambientalismo ed ecologia, mentre a Montecastelbarone si è protestato e incatenati contro il taglio di un albero destinato ad abbellire piazza San Pietro, il massimo rappresentante cittadino (Daniele Saia, ndr) con il suo fido consigliere (Mario Petrecca, ndr), ha posato in foto mentre si dava il via alle operazioni. Se questo è l’inizio della campagna elettorale, se la propaganda personale prende il via in questo modo, non oso immaginare quali altre scempiaggini, da ora a tre mesi, potranno essere compiute nella nostra città”, conclude polemicamente Scampamorte