E’ tornato alla casa del Signore monsignor Antonio Iacovetta, parroco di Pescopennataro per 66 anni. Aveva 98 anni. I funerali si sono svolti questa mattina nella chiesa di San Bartolomeo Apostolo nel piccolo comune al confine con l’Abruzzo. Ad officiare la liturgia il vescovo di Trivento, monsignor Claudio Palumbo. La salma è stata poi tumulata nel cimitero di Villa San Michele, frazione di Vastogirardi dove era nato il 19 dicembre del 1924. Don Iacovetta fu ordinato sacerdote il 15 agosto del 1950 diventando subito parroco di Pescopennataro. Lo sarà per oltre 66 anni, quando verrà sostituito da don Erasmo Litterio. Nel 2000, al compimento del cinquantesimo anno di sacerdozio, fu nominato Cappellano di Sua Santità.
“Per gli abitanti di Pescopennataro, don Antonio è stato una vera istituzione nonché un punto di riferimento – dichiara don Francesco Martino -, spesso e volentieri ha curato il disbrigo di pratiche burocratiche di ogni genere presso gli uffici di Stato, Provincia e Regione per aiutare chi aveva bisogno in un’epoca in cui mancavano tali servizi. Carattere arguto e pratico, fino all’ultimo ha vissuto con il suo popolo, essendo determinante per la vita della comunità”.
Professore di religione al Liceo Scientifico ‘Giovanni Paolo I’ di Agnone, il 14 dicembre 2012, in occasione del dono dell’albero di Natale di Pescopennataro alla Santa Sede, incontrò Papa Benedetto XVI nella sala Clementina. Durante il colloquio, il Papa si stupì che alla sua veneranda età, don Antonio, era ancora un parroco operativo. La risposta del prete altomolisano fu: “Santità, siamo anziani tutti e due!”
Ed ancora, ad un giornalista del TgCom24, rispose: “Siamo venuti a Roma, non per l’albero ma per vedere il Papa. Su quei monti siamo tutti anziani, se non lo vediamo adesso quando lo vedremo più?” Negli ultimi anni, dopo l’avvicendamento con don Erasmo Litterio, ha continuato a vivere a Pescopennataro. E’ morto nella Rsa di Castel del Giudice dove era ricoverato da diverso tempo.
“Con monsignor Antonio Iacovetta, decano dei sacerdoti della diocesi di Trivento, scompare un pezzo di storia dell’alto Molise nonché un prelato che ha vissuto la sua missione quotidiana in mezzo e con il popolo a lui affidato” chiosa don Martino.