«Terribile! E’ stato terribile apprendere, quasi per caso come per tutte le notizie che non ti aspetti, della scomparsa di Armando Bartolomeo». Così il noto architetto molisano Franco Valente a commento della prematura ed improvvisa scomparso di Armando Bartolomeo di Agnone.
«Una delle personalità più brillanti in questa arida Terra di Molise. – continua l’architetto – A parte la singolarità di una strana affinità calcistica perché ambedue tifosi della Fiorentina, mi univa ad Armando una visione libertaria della politica per una comune adesione all’idea socialista. Quella di una volta. Con una forte contaminazione cristiana. Con Armando ho avuto il piacere di scoprire gli angoli più sconosciuti di Agnone, di cui era follemente innamorato».
«Con lui ho spostato statue, osservato pietre antiche e spiato negli angoli delle sagrestie alla ricerca di quella verità nascosta che sfugge agli acculturati di mestiere. – va avanti nel suo commosso racconto Valente – Mi rimane la musica della sua cadenza dialettale, che ostentava come facevano i signori di altri tempi, e la sua maledetta bontà d’animo che alla fine di ogni chiacchierata riconduceva tutti noi a una ineluttabile acquiescenza a quella realtà dalla quale, pur stando lontano dall’Italia, non riusciva a staccarsi.
Armando è stato un grande uomo. Mariangela e Sara lo sanno».