Una tradizione antica fatta di sacrifici, distacco dalla famiglia, fede e un lungo viaggio che portava gli artigiani a festeggiare il Natale con un mese di anticipo perché costretti a recarsi nelle Puglie dove vendevano i loro manufatti in rame realizzati durante l’anno. Tutto pronto ad Agnone per le celebrazioni della Madonna delle Grazie attese per il 21 novembre quando, nella chiesa madre di San Marco, sarà celebrato il Piccolo Natale.
Sulle note della pastorale di Gamberale, eseguite da giovani musicisti del posto, la prima messa sarà officiata alle ore 6 del mattino. Un appuntamento molto sentito dalla popolazione locale che accorrerà in massa all’omelia che di solito viene officiata dal vescovo della diocesi di Trivento. L’occasione è anche sinonimo di aspetti culinari con la degustazione di cioccolata calda (a base di cacao, caffè e cannella) e il classico biscotto al latte natalizio, ovvero i ‘raffaiuoli’ preparati dalle sapienti mani di fornai e massaie del posto.
Un tempo la prima messa veniva celebrata nella chiesa di San Pietro, la più antica della cittadina. La leggenda narra che il giorno del 21 novembre la Madonna delle Grazie si “faceva” il mantello con la prima nevica dell’anno. Da qualche tempo il rito viene riproposto anche nella Capitale dove è presente una numerosissima comunità di agnonesi. A Roma il ritrovo è nella chiesa di San Vito in Santa Maria Maggiore dove, come ogni anno, è annunciata la presenza del generale di Brigata dei Carabinieri, Luigi Cortelessa, che a metà degli anni ’80 guidò la compagnia altomolisana e legato alla tradizione.