Tenta di rientrare dalla Svizzera con un taser custodito all’interno di una valigia, quindi senza averne nemmeno l’immediata disponibilità all’utilizzo. Scoperto alla dogana, viene denunciato. L’episodio si è verificato al confine, ovviamente, ma ne diamo ugualmente conto ai nostri lettori per dimostrare quanto sia difficile, in Italia, pensare di difendersi da soli da eventuali aggressioni. Il taser, ad esempio, potrebbe essere un utile strumento di difesa per le donne contro stupri e aggressioni, ma il rischio concreto è quello di essere denunciate per violazione delle norme sul possesso di armi.
A seguito di un’operazione congiunta dei Militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Chiavenna e dei Funzionari in servizio presso il Valico di Villa di Chiavenna, è stato sequestrato un dispositivo d’offesa del tipo taser in violazione delle norme sul possesso di armi.
Il taser era occultato nel bagaglio personale e trasportato da un cittadino di nazionalità italiana proveniente dalla Svizzera e diretto in Italia a bordo di un’autovettura privata.
I funzionari operanti, sentito il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Sondrio, hanno proceduto quindi al sequestro del corpo del reato e alla denuncia a piede libero del transitante per violazione in materia di possesso d’armi.