Prima tartassano i cacciatori di selezione, colpevoli di aver banalmente dimenticato di schiacciare il pulsante di un applicativo che funziona a fasi alterne; poi si lamentano, dagli uffici della Regione Abruzzo, per la scarsa collaborazione di quegli stessi cacciatori che sono stati in precedenza bastonati. Ora addirittura mostrano i muscoli, ordinando all’Atc Vastese un qualcosa che è molto simile ad un cerino acceso nei pressi di una polveriera.
L’ATC Vastese ha emano, in queste ore, una convocazione per tutti i capisquadra delle squadre di caccia al cinghiale e i responsabili della caccia di selezione su espresso mandato della Regione Abruzzo. L’appuntamento, presso la sede dell’Ambito territoriale di caccia a Vasto, è per venerdì 24 maggio alle ore 19. Alla base della convocazione urgente gli scarsi abbattimenti realizzati in caccia di selezione.
Per la caccia di selezione al cinghiale, infatti, ogni squadra è tenuta a rispettare gli obiettivi previsti dalla determina regionale. Per la serie: la Regione, a tavolino, ordina e dispone, pretendendo degli standard di prelievi; i cacciatori, volontari e a proprie spese, sul campo, devono o meglio dovrebbero provvedere.
Resta inteso che non c’è alcun vincolo di subordinazione tra cacciatori e uffici regionali e che la caccia di selezione non è un lavoro e quindi gli ordini della Regione valgono come il famoso due di coppe quando la briscola è bastoni, come si dice a Oxford. O ancor meglio come la celebre “carta bianca” del maggiore tedesco Kruger nel capolavoro cinematografico “I due colonnelli” con Totò.
La determina in questione prescriveva di dover procedere al venti per cento degli abbattimenti previsti dal piano di prelievo assegnato entro il 30 aprile 2024. Abbattimenti che evidentemente non ci sono stati, per una serie di motivi, non ultimo il tardivo avvio delle operazioni a causa di una qualche forma di letargia che puntualmente coglie l’Atc medesimo. Tanto è vero che la stessa Regione Abruzzo ha comunicato all’Atc del Vastese che: «Dal mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati scaturisce l’obbligo dell’indifferibile applicazione presso codesto Ata di quanto previsto dall’ultimo periodo del comma 1 dell’art. 6 del Disciplinare Regionale sulla caccia di selezione approvato con DGR 343/22 che stabilisce: ”Nel caso in cui non siano realizzati gli obiettivi di prelievo secondo le singole fasi temporali fissate dall’autorizzazione regionale al PPS, l’Ata per il periodo restante dovrà gestire gli interventi in caccia di selezione in quell’area facendo ruotare tutti i cacciatori di selezione iscritti all’Ambito, escludendo le squadre/i gruppi che hanno operato e non hanno raggiunto gli obiettivi».
In sintesi: dove non si è abbattuto perché si è partiti tardi per colpa dell’Atc, perché gli animali sono sensibilmente diminuiti (alla faccia di chi sostiene che più si abbatte e più si riproducono, ndr) sul territorio e perché semplicemente i cacciatori di selezione sono ormai stufi di prendere ordini e schiaffi, multe comprese, dalla Regione Abruzzo, su quei territori i cacciatori di selezione residenti e assegnatari delle squadre verranno esclusi dalle operazioni, mentre si invieranno sul posto altri cacciatori di altre zone. Il tutto, chiaramente, nel silenzio solito e strategico delle associazioni venatorie.
Francesco Bottone