La decisione è stata presa a L’Aquila, anzi a Pescara, dalla Giunta regionale d’Abruzzo, ma le ripercussioni si sentiranno anche in Alto Molise, da dove ogni giorno partono centinaia di pendolari per raggiungere i siti industriali della val di Sangro ad esempio. Il problema è dato dagli aumenti disposti in merito alle tariffe all’utenza del trasposto pubblico urbano ed extraurbano. Una stangata diluita in due fasi, la prima scattata il primo luglio che ha già fatto lievitare i costi di biglietti e abbonamenti con cifre che vanno da venti centesimi fino a quasi dieci euro e che si tradurranno in incrementi superiori al venti per cento al primo luglio 2025, quando scatterà la seconda fase. A pagare saranno studenti, pendolari, utenza che è costretta a muoversi sui mezzi pubblici e che li sceglie per risparmiare, già vessata dall’inflazione, dai costi dei carburanti, colpendo indirettamente anche le famiglie.
Sulla vicenda alza la voce il consigliere regionale Alessio Monaco, tra l’altro sindaco di Rosello, piccolo centro montano del Chietino confinante con l’Alto Molise e il territorio di Agnone: «Fa impressione che uno dei primo provvedimenti della giunta Marsilio sia l’aumento delle tariffe dei biglietti urbani ed extraurbani in una fase in cui le famiglie sono in grave sofferenza economica. Spalmare il provvedimento su due anni e non colpire gli utenti con un Isee sotto i diecimila euro non cambia la sostanza dei fatti. Il grosso dei pendolari è rappresentato da lavoratori, studenti e anziani; fasce della popolazione che più di tutti stanno pagando questa fase storica negativa. Avevamo proposto il trasporto interamente gratuito, perché in una fase di emergenza il pubblico deve tendere la mano a chi ormai non arriva nemmeno a metà mese. Inoltre penalizzare l’uso del mezzo pubblico significa fregarsene dei cambiamenti climatici e della transizione ecologica che dovrebbero essere la stella polare di chi oggi ci amministra. Il Governo Marsilio invece continua a garantire i garantiti e svantaggiare gli svantaggiati».