Un intervento straordinario a favore delle aziende apistiche professionali, ve ne sono numerose anche in Alto Molise, è stata inviata dalle maggiori associazioni di categoria all’attenzione del Sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura, Luigi D’Eramo. L’esponente politico abruzzese, che lo scorso anno fu presente ad Agnone in occasione della prima edizione di “Casearia“, ha mostrato interesse, anche in passato, per il settore apistico.
Scrivono le rappresentanze apistiche nazionali, Unaapi, FAI e Miele in Cooperativa: «Riteniamo doveroso rappresentarle le difficoltà che stanno affrontando, in particolare, le aziende apistiche professionali che a causa del protrarsi delle avversità climatiche e conseguenti mancate produzioni vedono seriamente messa in discussione la loro stessa sopravvivenza. Numerose e diffuse sono le segnalazioni che raccogliamo circa imminenti chiusure di attività o, nel migliore dei casi, significativa riduzione delle stesse dimensioni aziendali. Da aggiungere, inoltre, che il mercato del miele italiano è sostanzialmente fermo da due anni, le scarse movimentazioni si caratterizzano per prezzi decisamente al ribasso, con la conseguenza che le casse delle aziende professionali non riescono più a sostenere la gestione ordinaria. Le ripercussioni, economiche, ambientali e sociali che si stanno delineando destano l’allarme di noi tutti e suggeriscono l’adozione di misure tampone atte ad arginare gli effetti devastanti della crisi di competitività che tutto il comparto apistico sta vivendo».
In questi mesi gli apicoltori professionisti hanno ricevuto il saldo della misura straordinaria disposta dal Governo centrale per la stagione 2023, quando il perdurante maltempo primaverile azzerò la produzione di miele. Ad un anno di distanza la situazione è altrettanto allarmante, ma per il motivo opposto, cioè la mancanza totale di precipitazioni che causano la mancata produzioni di nettare da parte delle piante e dei fiori attenzionati dalle api.
«Riteniamo, in un tale contesto di grave criticità, assolutamente necessario porre in atto un immediato intervento straordinario per il quale, in modo condiviso ed unitario, le scriventi organizzazioni chiedono che il Ministero individui uno stanziamento adeguato a dare respiro alle aziende professionali in stato di maggiore sofferenza, quantificabile in almeno 10 milioni di euro. – continuano le associazioni di categoria – Tempi di attuazione, modalità e procedure di gestione sono aspetti dell’intervento che siamo pronti ad approfondire in qualsiasi momento riterrà di convocarci. Restiamo in attesa, dunque, di Sue cortesi e urgenti determinazioni e Le confermiamo la nostra disponibilità per quanto altro possa risultare necessario a determinare un riscontro positivo a questa nostra istanza».