PROFUGHI: sono trecento in tutta la Provincia di Chieti, dei quali ben settanta ospitati a Schiavi di Abruzzo.
Il piccolo e spopolato centro dell’Alto Vastese fa fronte, al momento, a quasi il venticinque per cento della richiesta di accoglienza di migranti. Una evidente sproporzione che rilancia, anche il paese, il dibattito sull’opportunità di ospitare o meno i richiedenti asilo. Un dibattito che non ha presupposti ideologici o razziali, ma meramente matematici. Settanta profughi ospitati rispetto ai trecento totali arrivati in provincia di Chieti e soprattutto rispetto alle duecento persone che vivono a Schiavi di Abruzzo. Un vero e proprio “caso“, non solo mediatico.
Sono i dati, incontrovertibili, emersi ieri mattina dalla seduta della Commissione Speciale per il monitoraggio del fenomeno migratorio per avere un aggiornamento sulle problematiche relative ai migranti ospitati sul territorio abruzzese. E non c’è nulla di razziale o ideologico, è pura matematica.
Nel corso della riunione sono stati ascoltati in audizione l’Assessore regionale alle politiche sociali Marinella Sclocco e i delegati dei Prefetti delle quattro provincie abruzzesi. Al termine dell’audizione il Presidente della Commissione Emilio Iampieri ha dichiarato che «in Abruzzo si registrano già più di 900 migranti ospitati nelle strutture convenzionate con le Prefetture, circa 300 per provincia, tranne L’Aquila che ne ha solo 65. Al momento non ci sono criticità segnalate dai delegati delle Prefetture, ma il problema – ha concluso Iampieri – potrebbe sorgere se si dovesse registrare nel futuro un aumento esponenziale del numero dei migranti».
«C’è bisogno di un piano definito e preciso in modo da non farsi trovare impreparati di fronte a possibili emergenze». È quanto ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, intervenendo alla seduta della commissione speciale per l’Immigrazione del Consiglio regionale, convocata per discutere l’emergenza profughi sul territorio nazionale. L’organismo regionale ha ascoltato i quattro prefetti in ragione anche dell’atteggiamento che intende avere il Governo.
«Partiamo dal dato – ha specificato l’assessore Marinella Sclocco – che il ministero dell’Interno e le Prefetture hanno emanato una circolare con la quale chiedono ai comuni di dare disponibilità ad accogliere eventuali profughi. La disponibilità non è stata data, se non da qualche struttura sociale, pubblica e privata. I comuni hanno le proprie ragioni, ma è anche vero che per accogliere adulti e bambini è meglio avere un piano chiaro e definito».
L’anticipo dei tempi e soprattutto la definizione delle competenze appaiono elementi irrinunciabili per fronteggiare l’emergenza.
«Il piano deve essere fatto con la partecipazione di tutti i comuni, le prefetture e la Regione – aggiunge l’assessore- in modo da evitare che in piena emergenza le autorità di governo siano costrette ad emettere provvedimenti di requisizione. In questo senso, la strategia del governo appare chiara: la dislocazione sul territorio dell’emergenza profughi è più gestibile dal punto di vista sociale e di sicurezza pubblica rispetto alla realizzazione di hub unico».
Francesco Bottone
tel: 3282757011
I commenti sono stati chiusi.