Premio ‘Ercole Brusamolino’ alla dottoressa Rita Tavarozzi per la ricerca sui linfomi. La Fondazione Italiana Linfomi (FIL) ha assegnato l’edizione 2024 del prestigioso premio ‘Ercole Brusamolino‘ alla dottoressa Rita Tavarozzi di Agnone. Classe 1987, Tavarozzi è una ricercatrice che lavora presso il reparto di Ematologia dell’ospedale civile Santissimi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria.
Laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Firenze, la molisana ha proseguito la sua formazione con una specializzazione in Ematologia e si è dedicata allo studio approfondito dei linfomi. Attualmente, la dottoressa si trova a New York, presso il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, uno dei più importanti centri mondiali per la ricerca e il trattamento del cancro.
Il riconoscimento è stato consegnato lo scorso venerdì durante una cerimonia a Verona. Collegata in videoconferenza, la Tavarozzi si è aggiudicata il riconoscimento nella categoria ‘Lavori sulla clinica dei linfomi’, grazie alla pubblicazione di un articolo scientifico sulla rivista Annals of Oncology (Impact Factor 56,7). Lo studio, intitolato ‘Radioimmunotherapy versus autologous hematopoietic stem cell transplantation in relapsed/refractory follicular lymphoma: a Fondazione Italiana Linfomi multicenter, randomized, phase III trial‘, ha analizzato strategie innovative per il trattamento del linfoma follicolare recidivato o refrattario.
Il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York
I dettagli dello studio FIL_FLAZ12 – Lo studio randomizzato FIL_FLAZ12 ha confrontato due approcci terapeutici per consolidare i risultati ottenuti nei pazienti con linfoma follicolare recidivato o refrattario: trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche: considerato fino a poco tempo fa lo standard di cura, ma caratterizzato da una maggiore tossicità e da un percorso impegnativo che richiede un ricovero di oltre tre settimane; Radioimmunoterapia: un’opzione meno intensiva, eseguibile in regime di day-hospital e con minori effetti collaterali.L’obiettivo principale dello studio era verificare se il trapianto autologo potesse garantire un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione (Progression-Free Survival, PFS) di almeno il 20% rispetto alla radioimmunoterapia. Tuttavia, i risultati hanno mostrato che entrambe le strategie hanno un’efficacia comparabile. Questo significa che il trapianto autologo, più invasivo, non rappresenta più necessariamente la scelta migliore. Lo studio ha quindi rafforzato l’idea che trattamenti meno tossici, come quelli chemo-free, possano essere una valida alternativa nel trattamento del linfoma follicolare recidivato o refrattario.
Il premio “Ercole Brusamolino” – Istituito nel 2014, il premio è dedicato alla memoria del dottor Ercole Brusamolino, ematologo e membro attivo della FIL, che ha guidato la Commissione Scientifica “Linfoma di Hodgkin” fino al 2013. Negli ultimi dieci anni, il riconoscimento è stato assegnato a venti ricercatori under 40 per i loro contributi pubblicati su riviste scientifiche di rilievo internazionale. Anche quest’anno, la Fondazione Italiana Linfomi ha collaborato con l’AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma) per organizzare l’undicesima edizione del premio. I vincitori sono stati selezionati da un Comitato tecnico-scientifico della FIL.