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  • Incidente di caccia, due vittime. Riparte lo “sciacallaggio” contro l’attività venatoria

    «Se sarà confermata la prima ricostruzione degli inquirenti, l’incidente di caccia nel bosco di Mela Murgia (provincia di Cagliari) sarà uno dei più gravi delle ultime stagioni: due morti, di 27 e 28 anni, dei quali solo uno, a quanto sembra, aveva il porto d’armi. Non mi stancherò mai di ripetere che la caccia è una pratica anacronistica, estremamente dannosa per la biodiversità e per l’ambiente, pericolosissima per la pubblica sicurezza. Come dimostrano i 10 morti e 23 feriti registrati dall’Associazione vittime della caccia solo dal 1° settembre al 29 novembre 2024, ai quali, purtroppo si aggiungono i due giovani che hanno perduto la vita ieri».

    Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che definisce «incomprensibile» e «irresponsabile» la «connivenza dei politici, a tutti i livelli, con una lobby, quella delle doppiette, sempre meno rappresentativa, la cui base si assottiglia da un anno all’altro».

    «Del resto – prosegue l’on. Brambilla – è ormai arrivato il momento di intensificare i controlli sulle armi, sia in ambito venatorio che extravenatorio. Da una recente inchiesta di Skytg24, che si è rivolta al ministero dell’Interno con una richiesta di accesso civico, risulta che gli italiani legalmente in possesso di fucili, pistole e coltelli registrati siano 4,66 milioni, numero molto maggiore di quello delle licenze di porto d’armi nel 2023: 1,17 milioni. Che si tratti di licenze scadute o altro, fatto sta che nelle abitazioni degli italiani ci sono molte più armi di quanto si crede. Alcune finiscono in mano a giovani o addirittura a minorenni, reclutati dalla criminalità organizzata o prematuramente coinvolti nell’attività venatoria».

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