“Le piaghe di Gesù e nel mondo”. E’ il titolo della Natività di Agnone che quest’anno celebra la sua 64ª edizione, confermandosi come il presepe vivente più longevo del Molise. L’evento, nato nel 1961 dalla visione dei frati cappuccini della provincia di Foggia, era previsto per il 24 dicembre scorso, ma le avverse condizioni meteorologiche ne hanno imposto lo slittamento a domani, sabato 1 febbraio.
Nel corso di oltre sei decenni, la manifestazione si è evoluta da semplice rappresentazione della Natività a potente strumento di riflessione sociale, affrontando temi di stringente attualità che hanno attirato l’attenzione dei media nazionali. Il format innovativo, che intreccia il messaggio evangelico con le problematiche contemporanee, ha trasformato questo evento in un unicum nel panorama delle rappresentazioni sacre italiane. Quest’anno la rappresentazione, che si terrà presso la chiesa Maria SS. di Costantinopoli alle ore 18, vedrà la partecipazione di numerosi giovani del posto che vestiranno i panni dei personaggi biblici. Un coinvolgimento generazionale che testimonia la vitalità di questa tradizione e la sua capacità di rinnovarsi, mantenendo intatto il suo profondo significato spirituale e sociale.
La regia dell’evento, curata dal Cenacolo Culturale Francescano ‘Camillo Carlomagno’ e in particolare da Francesco Di Nucci, si avvale dei testi dell’instancabile Giorgio Marcovecchio, mentre le musiche sono ricercate da Roberto e Tancredi Carlomagno. La direzione artistica è affidata all’evergreen Giuseppe De Martino (ha spento giovedì le 82 candeline, ndr), con l’allestimento scenografico di Paola Patriarca, sotto la guida spirituale di don Onofrio Di Lazzaro. La serata sarà preceduta dalla celebrazione della santa messa alle ore 17 e vedrà la presenza del vescovo Claudio Palumbo, che al termine procederà con un saluto alla comunità per la sua nuova investitura a Pastore della diocesi di Termoli-Larino.
Il presepe vivente di Agnone si conferma non solo come un momento di forte spiritualità, ma anche come un’occasione di riflessione collettiva sui grandi temi dell’attualità, dimostrando come la tradizione possa dialogare efficacemente con il presente, grazie all’impegno della comunità locale e alla partecipazione attiva delle nuove generazioni.