Il Presidente della Commissione di Vigilanza e Consigliere regionale dell’Abruzzo, Sandro Mariani, interviene a stretto giro in merito alla problematica, sollevata dalla nostra testata giornalistica, inerente i costi di smaltimento di carcasse di cinghiali prelevati in caccia di selezione risultati positivi alla trichinella.

Mariani, che oltre ad essere un politico è anche un medico veterinario, con competenza e professionalità interviene sulla singolare vicenda, scrivendo direttamente all’attenzione dell’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì.

«Spett.le Assessore, in qualità di Consigliere Regionale e, anche, di medico veterinario, con la presente intendo esprimere forte preoccupazione per quanto sta accadendo in merito alla gestione sanitaria dei
cinghiali abbattuti e, in particolare, per le conseguenze del recente caso di positività alla trichinella
riscontrato nel territorio dell’Alto Vastese.

È inaccettabile che lo smaltimento delle carcasse infette ricada economicamente sui cacciatori, scoraggiando di fatto l’invio dei campioni all’ASL e minando alla base un sistema di prevenzione
sanitaria fondamentale per la tutela della salute pubblica. L’assenza di un protocollo chiaro e di un supporto logistico ed economico alle attività di controllo veterinario rischia di compromettere seriamente l’efficacia della sorveglianza epidemiologica e il rapporto di collaborazione tra istituzioni e mondo venatorio: il venir meno delle analisi sanitarie obbligatorie determinerebbe un aumento esponenziale del rischio di consumo di carni infette con tutte le conseguenze in connesse in termini sanitari.

Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, chiedo con urgenza che sia fatta chiarezza sulle modalità di smaltimento imposte dalla ASL02 ai cacciatori per le carcasse infette e si attivi immediatamente al fine di verificare se sussistano le condizioni per un servizio pubblico di smaltimento delle stesse o si provveda a supportare economicamente i cacciatori coinvolti.

In attesa di riscontro, resto a disposizione per definire eventualmente un occasione di confronto urgente in sede di commissione di Vigilanza con il coinvolgimento delle ASL al fine di contribuire a fare chiarezza su quanto accaduto e a definire modalità operative sostenibili e a garanzia della corretta tenuta del sistema di monitoraggio e controllo sanitario».