Signori Presidenti delle Regioni Abruzzo e Molise, Luciano D’Alfonso e Paolo Frattura,
l’invito che ormai oltre un mese fa ho rivolto a Voi, in quanto massimi esponenti delle Istituzioni territoriali, di attuare l’impegno assunto il 6 dicembre dello scorso anno di celebrare una seduta congiunta dei due Consigli regionali per affrontare l’emergenza sociale, economica, culturale delle aree interne, non ha avuto ancora alcun riscontro.
Il mio richiamo – che faceva seguito alla lettera pubblica del 14 aprile che il Vescovo di Trivento Mons. Domenico Scotti ed i 46 sacerdoti della Sua diocesi avevano indirizzato a Voi e alle massime Autorità locali, regionali e nazionali, per ricordare le urgenze delle zone più disagiate delle nostre due regioni e proporre un programma minimo per affrontarle con spirito ed intelligenza nuovi – confidava in rapide decisioni che finalmente fossero accertate da tutti i cittadini come il primo, ma risolutivo passo per riconciliare la gente alla politica ed alla sua capacità di offrire serenità, occasioni di lavoro comune, impegno concreto per sollevare tutti coloro che, per età, condizione economica e sociale, luogo di vita, stanno pagando il prezzo più alto alla devastazione della crisi, vittime anche delle tante contraddizioni con cui tutti, ma chi ha responsabilità di governo più degli altri, ci troviamo costretti a confrontarci.
L’appello del Vescovo e la mia più modesta lettera di sollecitazione invocavano fatti concreti ed un atto che non c’è stato.
Non meritano, dunque, l’uno e l’altra, una risposta? Ma più ancora, non meritano una risposta gli “ultimi” per conto dei quali la Chiesa di Trivento, che li ha in onore, ha levato la Sua voce?
Oggi, con la speranza che questa attesa non venga ulteriormente delusa, torno a rivolgervi la richiesta di adempiere a quanto Voi stessi avete proposto in occasione della presentazione del libro “Rompere gli schemi per creare il nostro futuro” e che potete riascoltare nel video pubblicato sul sito: www.parrocchiacastelguidone.it
Non è più possibile cercare una risposta alla crisi delle aree interne, allo spopolamento ed all’impoverimento di ogni presidio che assicuri alle comunità che vi risiedono le tutele minime – del lavoro, dell’istruzione, della salute – all’interno di provvedimenti più generali i cui effetti, positivi quando ci sono, solo residualmente giungano a toccarle.
C’è necessità di politiche più specifiche, di una “strategia d’urto” misurata sui loro bisogni, che vanno guardati con rispetto ed affrontati con amore civile.
Torno, dunque, a chiedervi di tener fede alle vostre parole, indicendo la seduta congiunta dei Consigli regionali da Voi guidati nella città di Trivento ed attivando le leve istituzionali per fare in modo che ciò accada con urgenza, dal momento che l’emergenza, da tutti riconosciuta, non tollera più rinvii.
Vi rivolgo il mio cordiale saluto,
Sac. Alberto Conti
Direttore Caritas Trivento
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